Manovra correttiva primaverile: dove si può tagliare?
“Riceviamo e pubblichiamo”, di Gaspare Compagno
Circa un mese fa si erano diffuse le voci di una manovra correttive, che erano state smentite dal ministro Tremonti, che aveva dichiarato il 7 Aprile che la manovra ci sarebbe stata solo nel 2011 e dal premier Silvio Berlusconi, che ribadì il concetto il 9 Aprile.
Nonostante queste smentite, il 13 Aprile la ipotizzata manovra correttiva prendeva contorni più delineati e le linee direttrici sarebbero state tre: allungare le scadenze del debito pubblico italiano (già ora intorno ai 7 anni), tassazione degli immobili sfitti e di proprietà delle banche (ma senza reintrodurre, almeno ufficialmente, l’ICI), aumento del prelievo fiscale sulle rendite finanziarie, doppia tassazione per le banche.
Anche in questo caso vi furono le prevedibili smentite.
In questi giorni il ministro Tremonti ha, invece, affermato che effettivamente ci sarà una manovra aggiuntiva, rassicurando però sulla tenuta dei conti pubblici e sostenendo che tale manovra sarà di circa 25 miliardi di euro in due anni.
Questa stima deriva dalle stime del ministero sui conti dell’Italia, in cui si legge che la crescita dell’economia italiana è stimata all’1% nel 2010, all’1,5% nel 2011 e al 2% nel 2012.
Il Fondo Monetario Internazionale, pur lodando l’impegno italiano nella tenuta dei conti, è anche un po’ più pessimista, infatti dice che le stime di crescita sono dello 0,8% per il 2010 e dell’1,2% per il 2011.
Se le previsioni del FMI fossero corrette, la crescita sarà minore di quanto previsto da Tremonti e quindi visarà la necessità che la manovra correttiva non sia più di 25 miliardi da spalmare in due anni, ma di 50 miliardi.
E’ chiaro che la prossima manovra correttiva, che dovrebbe vedere la luce a giugno di questo anno, sarà molto importante anche alla luce dei recenti problemi emersi con la fragilità della Grecia e che il fondo di 750 miliardi di euro non ha certo risolto.
Acquisisce maggiore importanza se consideriamo che nei prossimi mesi scadranno 316 miliardi di euro di titoli di Stato italiano (BOT, BTP, CCT) come si apprende da questo file del MINISTERO DEL TESORO e che dovranno essere necessariamente rinnovati.
Se i mercati avessero dubbi, il rischio per l’Italia sarebbe quello di una grossa crisi di liquidità o peggio.
Detto ciò, è chiaro che non si può aumentare ulteriormente il prelievo fiscale, quindi sarei dell’idea di tagliare delle spese inutili.
Potremmo iniziare a tagliare i viaggi fatti con aerei di Stato: quando vanno all’estero, questi aerei restano parcheggiati presso i vari aereoporti e pagano un affitto altissimo. Ebbene si potrebbero usare voli di linea come la monarchia britannica.
Un altro taglio potrebbe essere quello dei biglietti gratis dei treni.
Ma il taglio in assoluto necessario è quello delle auto blu.
Dal 2007 all’aprile 2010 sono passate da 574.215 con un costo di 18,2 miliardi di euro, alla bellezza di 626.760 con un costo che arriva ai 20 miliardi di euro, considerando le auto di proprietà dello Stato, le auto in leasing, i pedaggi, la benzina, lo stipendio degli autisti (che potrebbero essere destinati ad altre funzioni all’interno della pubblica amministrazione) e così via. Per altro esiste una legge che imponeva l’auto blu solo ai membri di governo, mentre invece ad usufruire di auto blu sono in realtà i rappresentanti dello Stato, Regioni, Province, Comuni, municipalità, Asl, comunità montane, enti pubblici, enti pubblici non economici, società misto pubblico-private e società per azioni a totale partecipazione pubblica.
Ma non è tutto, perchè l’associazione Contribuenti.it ha stilato una graduatoria delle varie nazioni per stabilire chi possiede più auto blu e quante sono, ebbene secondo questi calcoli la graduattoria vede al primo posto l’Italia con 626.760 auto blu che distanzia lungamente USA, Francia e Germania. Ecco i numeri: gli USA sono secondi con 72.000 auto, Francia con 61.000, Regno Unito con 55.000, Germania con 54.000, Turchia con 51.000, Spagna con 42.000, Giappone, con 30.000, Grecia con 29.000 e Portogallo con 22.000.
La riduzione anche solo della metà delle auto blu italiane porterebbe un risparmio di 10 miliardi di euro l’anno che potrebbero essere impiegati meglio altrove. Il comune di Palermo, ad esempio, ha recentemente votato una mozione per sopprimere tutte le auto blu comunali e destinare i soldi risparmiati alla mensa scolastica dei bambini.
Come si vede, si può tagliare la spesa pubblica e tenere i conti sotto controllo senza aumentare tasse o togliere servizi ai cittadini.
una proposta seria e concreta….
La sanità, rappresenta l’80% dei bilanci regionali,
basta una riduzione delle spese del 10% sulla sanità,
per ottenere una economia dell’8% sugli interi bilanci Regionali.
Tagliare sempre gli sprechi ovvio, mai sul necessario.
E’ implicito che tutti gli altri settori dove ci sono sprechi vanno
riformati,
bastano 50.000 auto blu come Francia e Germania,
le altre 576.000 vendetele !!!
e parrebbe che forse la cosa venga ripresa pure da brunetta….. fra tre settimane verrà pubblicato il censimento delle auto blu
A mio Parere il taglio va fatto alle Auto BLU!!!
Proposte di buonsenso
Io proporrei: – di accorpare uffici con finalità istituzionali simili (ad es. DTSV e RTS), così da eliminare un buon numero di dirigenti e, con la chiusura di tante sedi, ottenere un notevole risparmio in ambito nazionale sulle spese di funzionamento (affitto locali, acqua, riscaldamento, luce, telefono, pulizie); – di sfoltire il grande numero dei dirigenti in servizio nei vari Dicasteri; – di favorire le unioni tra i comuni piccoli, in maniera da risparmiare sui costi dei dirigenti e, evitando la duplicazione o triplicazione degli stessi servizi, abbattere le spese relative al funzionamento degli apparati; – di trasferire subito alle Regioni le competenze relative all’istruzione compreso il personale addetto, di chiudere tutti gli Uffici Scolastici Provincialli e di lasciare solo gli Uffici Scolastici Regionali, titolari di quelle competenze che, per legge, non possono essere delegate e pertanto debbono restare allo Stato; – di spostare immediatamente il personale statale in esubero là dove veramente c’è tanto lavoro come negli Uffici Giudiziari.
loredana, sono effettivamente proposte sensate, che, o fanno risparmiare denaro, o, come nel caso degli uffici giudiziari, aumentano i servizi ai cittadini a costo zero.
brava…e speriamo che queste tue richieste vengano ascoltate
Sottoscrivo, soprattutto sarebbe (termine desueto) un incentivo morale, ma attenzione che sotto i grandi numeri ed i confronti ci sono ragionamenti un pelo + complessi, ….l’Italia (giusto o sbagliato che sia) ha una gestione dei servizi alla persona pubblici per esempio, per cui al numero impressionante di auto blu contribuiscono anche le “panda” dei SS o dell’assistenza domiciliare dell’Asl, che in buona parte del resto d’europa (e del mondo) sono ascritte al privato convenzionato, … insomma solo per rimanere al tema delle auto blu: è certo un ambito in cui si potrebbe/dovrebbe agire pesantemente, ma i numeri complessivi e i risparmi corrispondenti beh… non sarebbero proprio quelli che si indicano (a meno, è ovvio, di decidere di rinunciare proprio a servizi che non sono esattamente la scorta PS che porta la cognata dell’ex onorevole a fare la spesa…)
oltre al taglio degli stipendi dei parlamentari..non sarebbe il caso di ridurne il numero? tanto in tv fanno vedere che giocano..si addormentano..leggono chissà cosa, insomma come si dice? riscaldono solo la poltrona. Inoltre, un taglio agli stipendi dei conduttori RAI? quelli anche sono soldi nostri..l’ultima letta di Santoro..10milioni di euro..per andare via.
questo non è uno scandalo? giudicate voi popolo italiano.
luchy, effettivamente torto non ne hai…anzi… direi che hai ragione..
marioc: il problema è che nessuno vuole fare sapere chiaramente quale è il numero di auto blu, cosa si intende per auto blu e così via.
posso dirti che a palermo, il consigli ocomunale, rinunciando alle auto blu, risparmieranno 250.000 euro annui, che destineranno alla mensa scolastica dei bambini.
mi sembra una cosa ottima