Non ci sono scuse contro le preferenze
“Riceviamo e pubblichiamo” di Raffaele Reina
Le dichiarazioni di Pier Ferdinando Casini a proposito della legge elettorale esprimono con nettezza la volontà dell’UDC di introdurre il sistema delle preferenze nella riforma in discussione. Chi è contro le preferenze non può avanzare alcuna scusa plausibile. Clientelismo,voto di scambio,corruzione, ecc. sono frutto della disonestà di esponenti poilitici spregiudicati, che possono verificarsi con qualsiasi tipo di legge elettorale.
Nei ricordi storici vi è il pensiero di Sturzo (PPI) che volle la proporzionale con preferenze nelle elezioni del 1919, perchè il sistema uninominale dei collegi era diventato fonte di corruttele e di demoralizzazione della vita pubblica, conniventi i governi giolittiani. Lo storico esponente politico lottò per l’introduzione della proporzionale anche perchè, dopo il primo conflitto mondiale, bisognava fronteggiare l’avanzare dei movimenti nazionalistici e allargare la base democratica del Paese, favorendo la partecipazione dei cittadini alla vita politica.
Questa fu la grande intuizione di don Luigi Sturzo che ebbe anche l’intelligenza e la capacità di introdurre ufficialmente i cattolici italiani,dopo il non expedit, nella vita pubblica. Sistema elettorale proporzionale con preferenze, partecipazione politica, autonomie locali rappresentavano un unicum per rafforzare la democrazia come sistema della libertà. Una intuizione quella sturziana ancora valida oggi? Per molti aspetti ritengo di sì.
Si vuole evitare trasformismo, corruttele, miserrima qualità della politica, con compravendite di parlamentari di vario genere ed accordi sottobanco, tutto campionario degli ultimi anni? Si metta una bella regoletta che, nel caso un “eletto” decida di cambiare schieramento, partito ecc., debba rimettere il suo mandato, e che si vada ad elezioni supplettive nella circoscrizione che lo ha eletto. In fondo, scopo delle elezioni è scegliere il programma politico che si vorrebbe attuare, non si sceglie una persona da gratificare con prebende, potere da commerciare o amministrare… Il nostro rappresentante in parlamento cambia idea rispetto a quella per cui si è impegnato alle ultime elezioni? Libero di farlo! ma a quel punto si verifichi con elezioni supplettive se e quanto il suo elettorato condivide il suo “cambiamento”, o se preferisce appoggiare un altro programma politico…
@ arrobio: si, ma quel punto basterebbe che si riunissero i segretari dei partiti per decidere se poi il parlamentare non può dissentire.
anche perchè il programma politico presentato alle elezioni non potrà mai essere esaustivo e comprendere tutte le casistiche possibili.
Premesso che una soluzione alla legge elettorale va trovata (ma dovrebbe essere inserita in un quadro più ampio di riforme istituzionali), che in Italia abbiamo provato in questi anni di tutto, peggiorando ogni sistema in “negativo”, e che don Luigi Sturzo è forse il politico cattolico meno adatto per il post in considerazione della sua battaglia a favore del maggioritario e contro la “deriva” del sistema proporzionalista e “partitocratico” portata avanti nel secondo dopoguerra (e sicuramente influenzata dall’esperienza in esilio del sistema politico anglosassone) io proporrei, anche per venire incontro a coloro che, anche giustamente, hanno delle riserve sugli eccessi che il sistema delle preferenze si porta dietro di:
– prevedere il sistema delle preferenze obbligatorie (nelle schede oltre il simbolo dei partiti, si troveranno i nomi dei candidati, su cui dovrà essere apposta una croce obbligatoriamente), magari due, una per genere.
Potrebbe essere positivo portare nella discussione una proposta a cui gli elettori italiani oggi non sono abituati, ma che credo in qualche modo attenuerebbero certi eccessi del sistema delle preferenze che conosciamo.