postato il 25 Gennaio 2011 | in "Giovani, In evidenza, Riceviamo e pubblichiamo, Spunti di riflessione"

Non esistono strade “facili”, facciamo spirare il vento del cambiamento

Leggendo le vicende degli ultimi giorni, sembra di essere arrivati a toccare il fondo e,una volta arrivati lì, di aver iniziato a scavare. Ogni giorno una notizia nuova, altri particolari scabrosi di vicende che, francamente, al Paese non servono. Un particolare, però, mi ha colpito più di tutti: leggere che c’è un padre che incita la propria figlia ad intraprendere una strada più “facile”, per arrivare al successo. Fa rabbrividire.

Sono cresciuta in una famiglia in cui mi è stato insegnato a coltivare valori come il rispetto, la legalità, la dignità della persona. Queste, per me, non sono parole vuote, ma sono il fondamento della mia formazione.

Ed oggi, che ho 18 anni, e mi accorgo di avere la stessa età di Ruby, soffro nel vedere certe cose. Rimango indignata, allibita, sconvolta.

Soffro nel vedere un Paese in cui tutto è lecito, dove non c’è più alcun limite e alcun freno. E’ un Paese in cui l’ambizione e la brama del successo hanno calpestato l’etica e la morale, dove la legalità è una parola inflazionata, da scrivere su qualche muro, su qualche volantino o su qualche programma elettorale. Mi preoccupa che non ci sia più indignazione.

Ma davvero l’unica soluzione per raggiungere i propri obiettivi è tentare scorciatoie eticamente discutibili?

Non è certo mia intenzione parlare di etica, del suo rapporto (spesso ignorato, per comodità) con la politica. Il mio è, più che altro, una sconsolata presa di coscienza ma, allo stesso tempo, una sorta di appello. Sono convinta che tutti, donne e giovani in particolar modo, si sentano ancora offesi come me da queste notizie e credo ancora che ci sia qualcuno ancora in grado di indignarsi, di vergognarsi per ciò che accade.

C’è bisogno di uno scatto d’orgoglio e spero che questa triste storia possa servire almeno ad innescare il cambiamento che attendiamo da così tanto tempo.

C’è ancora chi, come me, fiero dell’educazione ricevuta, vuole dimostrare che non tutto in questo Paese è da buttare. Forse, dai giovani e dalle donne, nascerà il vento del cambiamento.

“Riceviamo e pubblichiamo” di Marta Romano

1 Comment
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Alberto Cacciatore
14 anni fa

Un pensiero “semplice e profondo”, proprio come semplice e profonda è l’educazione da me ricevuta e che mi auguro di trasmettere ai mie figli. Bisogna avere il coraggio e la consapevolezza che è giunto il momento di andare oltre.



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