postato il 6 Giugno 2012 | in "Politica, Riforme"
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Giacomo Negro
Giacomo Negro
12 anni fa

Egr. On. Casini, non diciamo assurdità, il Parlamento siete Voi e avete tutti gli strumenti per approvare la Grande Riforma di cui se ne parla dai tempi di Craxi (Il C.A.F.). Io sono un vostro simpatizzante. Ma basta guardare ai Vostri interessi. Il tempo c’è. Il dibattito si può portare avanti in parlamento e nel Paese: le letture delle riforme costituzionali devono essere ripetute per due volte e a distanza di 6 mesi: i tempi ci sono. Non deluderci.

Gattestro
Gattestro
12 anni fa

Buonasera Presidente

oggi concordo pienamente con lei, senza se e senza ma. Ottima idea la riduzione dei costi della politica (e se l’unica possibilità è ridurre il numero dei parlamentari, che sia !) e soprattutto nuova legge elettorale che, mi auguro, ripristini il voto di preferenza al candidato. Solo così questo Paese potrà fare un significativo passo avanti, prendendo le distanze da una partitocrazia, che negli ultimi anni tanti danni ha provocato.
A volerla dire tutta mi fa specie che ancora oggi ci siano personaggi politici che, in un momento di emegenza così critica per il nostro Paese, invece di lavorare e canalizzare tutte le loro energie per farci uscire dal pantano, si preoccupino di fare un favore politico a Berlusconi. Eh sì, perché è facile intuire (e gli italiani non sono tutti scemi) dove si vuole arrivare a parare con la proposta di una riforma costituzionale per una repubblica semipresidenziale.

Mi auguro con tutto il cuore, che questa idea del pdl vada a finire nel posto giusto (devo esplicitamente dire dove ? 😉

Cordiali saluti

Giacomo Negro
Giacomo Negro
12 anni fa

Se la riforma non si vuol fare perché si teme che il Berlusconi di turno possa essere eletto, siamo ai soliti pregiudizi. Ma gli Italiani non sono stupidi appunto: chi può avere il coraggio di votare Berlusconi, solo l’italiano stupido, e gli italiani non sono tutti scemi.
Ah dimenticavo presidente Casini, come vede il grande dibattito nel paese si può aprire e portare non sono con convegni, incontri e altro ma anche con strumenti molto più moderni (social network, internet etc. Etc.).
Meditate.

Stefano Tassinari
Stefano Tassinari
12 anni fa

Il presidenzialismo è pericoloso, estremamente pericoloso. Proprio per il motivo che indica il sig. Giacomo Negro.

mario pezzati
mario pezzati
12 anni fa

sig. Negro, si rifaccia i calcoli…. consideri che una legge costituzionale oltre all’approvazione (a maggioranza assoluta) dei due rami del parlamento, deve anche essere pubblicata sulla gazzetta ufficiale e per tre mesi non entra invigore.
Entro questi 3 mesi, si può proporre un refernedum abrogativo di tale legge elettorale.
Se si propone referendum, la legge viene sospesa fino all’esito del referendum.
Ora, si rifaccia i calcoli: tra proposta di rferendum, e organizzazione del medesimo, passa circa 12 mesi e quindi abbiamo sforato i tempi della restante legislatura.
una simile riforma doveva pensare a farla il precedente governo, e non stare a ballare il bunga bunga per quasi 4 anni.

infine, sig. Negro, lei dice che nessuno avrebbe il coraggio di votare berlusconi…. mi scusi, ma sono le stesse cose che si dissero per le elezioni del 1993, del 2001, del 2006 e del 2008. Sappiamo come sono finite.
Detto ciò, se la maggiroanza degli italiani rivuole berlusconi, e sia, la democrazia è anche questo.
Ma se concentriamo il dibattito su repubblica presidenziale o meno, forse rischiano di saltare le altre riforme, ben più importanti e urgenti, come appunto la riduzione dei parlamentari.

Rodolfo Vialba
Rodolfo Vialba
12 anni fa

Personalmente considero ancora positivo e valido l’equilibrio dei poteri disegnato dalla nostra vigente Costituzione tra i diversi organi dello Stato, in particolare tra il Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio e il Consiglio dei Ministri e Ministri, e dunque che non necessita di alcuna modifica, meno ancora di quella “presidenzialista”, per quanto ancora non chiara, proposta da Berlusconi e dal PdL.
Di uomo solo al comando ne abbiamo avuto uno, Berlusconi appunto, che è stato al potere per ben 8 degli ultimi 11 anni portando l’Italia sull’orlo del baratro economico e finanziario. Basta e avanza per non ripetere l’esperienza, tanto meno per costruire sulle base di quella esperienza una proposta di modifica costituzionale in senso presidenzialista o semi-presidenzialista che, detto per inciso e per quanto lo si neghi, una simile modifica alla Costituzione finirebbe per condizionare negativamente l’esercizio dei principi fondamentali e dei diritti e doveri affermati nella Prima Parte della Costituzione, Articoli da 1 a 54.
Ciò non significa che non si debbano apportare alla Costituzione le modifiche rese necessarie dall’esigenza di allargare gli spazi di partecipazione al processo decisionale e di rendere efficace e tempestiva l’azione di governo. Per questi fini basta la trasformazione del Senato nella Camera delle regioni e degli altri enti territoriali e la revisione dei rapporti istituzionali tra i diversi poteri dello Stato.
Detto questo non posso che giudicare molto negativamente la incomprensibile e pilatesca decisione dell’Unione di Centro di lasciare libertà di coscienza ai propri parlamentari sul voto per l’arresto di De Gregorio richiesto dalla Procura di Napoli.
Il PdL che ha chiesto il voto segreto e la maggioranza che ha votato contro l’arresto, hanno fornito una pessima immagine di se stessi, anzitutto, e del Senato in quanto Istituzione, confermando ancora una volta quanto questa “casta” è in grado di fare per difendere i suoi membri, specie se questi hanno qualche credito da riscuotere per i favori resi ai Governi di centrodestra.
Certo, quella di ieri non è stata l’ennesima brutta giornata per la democrazia, per l’immagine del nostro Paese, per la politica e anche per l’Unione di Centro.

R. Vialba

Lorenzo
Lorenzo
12 anni fa

@giacomo negro: hai ragione ma siamo a fine mandato legislativo; i mesi, in teoria, sono circa 6/7 per fare qualcosa ed è difficile fare in così poco tempo una riforma profonda e incredibile come questa. Le priorità sono altre, come la riduzione dei parlamentari e soprattutto l’abolizione del porcellum quindi largo a queste riforme.
@rodolfo: guarda che i senatori udc hanno votato tutti e tre per l’arresto.

Giacomo Negro
Giacomo Negro
12 anni fa

Condivido parzialmente il pensiero del sig. Mario Pezzati. Condivido sui tempi ma solo non considerando l’eventuale e auspicabile ipotesi che la riforma trovi la più ampia convergenza in Parlamento (maggioranza dei due terzi). Se invece la maggioranza qualificata richiesta si raggiungesse, i tempi sarebbero perfetti. Tutta la classe politica deve più che mai in questo momento assumersi delle responsabilità: non si può riformare una legge elettorale senza tener conto dei diversi equilibri che questa riflette sulle composizioni dei diversi organi costituzionali di garanzia: la legge elettorale è valida solo se si rivede anche il quadro istituzionale in cui è inserita: non si faccia come nel passato quando le riforme sono state parziali e hanno determinato delle anomalie tutte italiane di ingovernabilità. Mettiamo il caso che si riesca ad approvare il doppio turno, ma quando poi nella prossima legislatura dovessimo affrontare il tema della riforma della forma di governo, e ci accorgessimo che la nuova legge elettorale non è incompatibile, cosa facciamo, ricambiamo tutto? Non sprechiamo tempo. Non si ripeterà mai l’evento storico che stiamo vivendo: una sorta di moderno compromesso storico per affrontare e risolvere le grandi sfide che la globalizzazione ci sta ponendo davanti da circa un decennio.

mario pezzati
mario pezzati
12 anni fa

sig. Negro, lei ha ragione e quanto scrive è pieno di buon senso e ragionevolezza.
Talmente tanto buon senso e ragionevolezza che, incredibile a dirsi, PDL e PD ne stanno facendo carta straccia.
Mi spiego meglio e cito un’agenzia del 27/03/12:

“Il vertice fra Pierluigi Bersani, Angelino Alfano e Pierferdinando Casini ha partorito un accordo su una nuova legge elettorale. Dopo due ore di riunione i tre segretari di maggioranza hanno trovato un intesa sulle nuove regole del voto. In particolare sparisce l’obbligo di coalizione, il numero dei parlamentari viene tagliato, sulle liste deve essere presente l’indicazione del candidato premier. Sono previste inoltre una soglia di sbarramento e il diritto di tribuna per i partiti che non riescono ad eleggere parlamentari. Secondo l’accordo la nuova legge elettorale dovrà prevedere meccanismi per cui la scelta dei parlamentari viene affidata agli elettori.”

Da quanto sopra si evince che Casini si è sempre e chiaramente dichiarato favorevole al modello tedesco; non ha mai avuto tabù in materia elettorale.
Soprattutto si evince che vi era un accordo tra questi tre partiti, accordo che, se portato in parlamento, e votato da tutti e tre, faceva verificare quello che dice lei (maggiroanza dei due terzi). Ebbene, cosa dicono ora PD e PDL??? che vogliono fare altra cosa e casini un paio di gironi fa ha invocato che pd e pdl rispettassero il patto di cui sopra. QUesto appello è caduto nel vuoto.
Addirittura il PDl parla di presidenzialismo e sistema alla francese annullando di fatto il precedente accordo.
Per carità, non sto contestando il modello tedesco o quello francese, ma come vede se si andasse in parlamento con una riforma elettorale, difficilmente arriveremmo ai 2 terzi dei voti a favore… da qui nascono i miei dubbi sulla tempistica.



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