Pisanu: ripartire dallo spirito di Camaldoli
“Riceviamo e pubblichiamo” di Carlo Lazzeroni
Dopo l’intervista a Repubblica in cui chiedeva a Berlusconi di fare un passo indietro per dare la possibilità di costruire un governo autorevole e bipartisan, dalla festa di Chianciano, Beppe Pisanu lancia una vera e propria fase costituente, per il Paese e per i moderati. “Siamo di fronte ad una svolta nella Storia” ha detto Pisanu che ha fatto un riferimento allo “spirito di Camaldoli”. A Camaldoli, nel 1943, si trovarono alcuni intellettuali cattolici per prepararsi a ricostruire il Paese, risollevandolo dalle macerie del nazifascismo: la loro preoccupazione fu di elaborare una visione ampia per poi poter governare l’Italia negli anni futuri. E da Camaldoli nacquero così le fondamenta della prima parte della nostra Costituzione e le scelte economiche che avrebbero contribuito a portare il nostro Paese fuori da una situazione disastrosa, gettando le basi del “miracolo economico”. Soprattutto, allora, nessuno si chiese se le cose dovessero essere di destra o di sinistra. Oggi, invece, come evidenziato da Pisanu, questo Paese è sempre troppo tentato dalle grandi semplificazioni: e nessuno capisce che le grandi soluzioni di parte sono superate e che Destra e Sinistra sono concetti superati.
Ma Pisanu non si limita a rilanciare l’idea di un governo di pacificazione: da Chianciano il Presidente della Commissione antimafia lancia anche una fase costituente per la costruzione di un nuovo partito che, riprendendo lo spirito di Camaldoli, metta al centro le idee, una visione d’insieme del Paese, partendo anche in questo caso dalle cose da fare. Un partito che riesca a superare gli steccati del passato, quelli creati dal falso bipolarismo. Di certo per costruire questo partito servirebbe il coraggio di liquidare un po’ di cose vecchie, e tra queste il bipolarismo, o almeno la sua brutta copia all’italiana.
È necessario che altri colgano l’importanza della proposta lanciata da Pisanu e si mobilitino in questo senso perché, per dirla con Borges: “c’è una cosa di cui non si pente mai nessuno nella vita: il coraggio”.