Lavoro, politica: per i giovani è una corsa a ostacoli
Giovani che faticano a entrare nel mondo del lavoro e a restarci, che vengono snobbati dalla politica, che affollano le università ma trovano difficile affermarsi in ambito accademico. E’ una società sempre più gerontocratica quella fotografata dal Cnel nel rapporto “Urg! Urge ricambio generazionale”. Un’Italia vecchia, che ostacola i giovani.
Secondo la ricerca, considerando le posizioni dirigenziali del lavoro dipendente, in dieci anni il contributo dei giovani all’interno dei ruoli direttivi è passato dal 9,7% al 6,9%. Le cose non vanno meglio nel mondo della politica: dal 1992 ad oggi i deputati under35 non hanno mai raggiunto la soglia del 10% degli eletti alla Camera, fatta eccezione per la XII Legislatura (1994-1996, 12,4%). Strade in salita anche nelle università, dove l’età media dei docenti è di 51 anni (59 se si considerano solo gli ordinari). Viviamo quindi in una società vecchia, dove anche i più meritevoli fanno fatica ad affermarsi. Dite la vostra.
Redazione
La foto dell’articolo è di Man of Wax
Purtoppo è dura da dire e da digerire, però l’era Berlusconiana, che sembrava essere, vista la statura imprenditoriale del personaggio, quella che della MERITOCRAZIA doveva fare il suo fiore all’occhiello, di fatto è stata fino ad oggi quella in cui proprio questo concetto è in massima parte scomparso.
Oggi sempre meno in Italia le cose si muovono per meritocrazia e sempre più è presente la “RACCOMANDAZIONE”,”L’ATTENZIONE”,”IL RIGUARDO”, rispetto ai candidati che ambiscono a un posto di lavoro.
Purtroppo è difficile da comprendere e da far comprendere, ma il continuo ricorso ai termini di cui sopra non fa altro che portare il nostro paese allo sfracello.
Il PIL, a mio modesto parere, si è abbassato anche perchè spesso all’interno delle aziende si hanno dipendenti, spesso non all’altezza del loro compito.
E questo avviene nelle aziende private, così come nel settore pubblico, nel quale siamo pieni di consulenti, che spesso però non mostrano il loro valore aggiunto.
Quello che oggi può rimettere in sesto un sistema che se continua così porta l’Italia alla deriva è il buon senso di sbracciarsi le maniche e iniziare realmente a produrre.
Chiaramente tutto ciò sarà possibile se da un lato chi fa politica e dall’altro “chi la subisce” matureranno il concetto che è finita l’era delle vacche grasse ed è iniziata l’era delle vacche magre.
Bisogna nuovamente ingrassarle…e per fare ciò c’è bisogno dell’impegno di tutti!!!
Presidente,
per noi giovani, che ci apprestiamo ad iniziare un esperienza lavorativa, questo è un gravissimo problema.
Da molti anni a questa parte coloro che si sono insediati in un posto (che sia il lavoro o la politica),non lasciano spazio a chi, in realtà, lo merita di gran lunga di più. Questo, come lei stesso afferma, sia nel lavoro che nella politica.
Per questo ora bisogna agire, per rivoluzionare questo sistema, che penalizza sempre di più giovani e donne ed, io, essendo una ragazza 16enne, ne sono seriamente spaventata.
Vorrei un futuro migliore per noi giovani, e per questo mi impegno in politica già da ora, perchè credo che se si vuole davvero raggiungere un obiettivo, bisogna impegnarsi al massimo.
Quindi..io sono pronta. Chiedo però, a nome di tutti i giovani, che ci sia un impegno serio anche da parte di chi ci governa e, vedendo il suo operato, mi accorgo che su di lei si può contare! 😉
Marta