PRO BLOG: sì a una giusta riforma delle intercettazioni, no al bavaglio
Il Terzo Polo ha tenuto una conferenza stampa congiunta sul DDL Intercettazioni. Presenti, l’On. Roberto Rao per l’Udc (qui trovate il suo intervento), l’On. Giulia Bongiorno per il Fli, e l’On. Pino Pisicchio per l’Api. I parlamentari, a nome di tutta la coalizione, hanno assicurato la propria disponibilità a cercare un dialogo con la maggioranza sulla regolamentazione della pubblicazione delle intercettazioni, ma hanno ribadito che sull’ipotesi di regolamentarne l’utilizzo come mezzo di indagine, non ci sono margini di discussione. Lo hanno ribadito sia Rao che la Bongiorno, che da relatrice del testo si è detta pronta a ritirare il proprio nome: «o si rispetta l’accordo o farò un passo indietro». Il Governo deve dimostrare, per una buona volta, di essere disposto al confronto parlamentare: noi, da parte nostra, abbiamo rinunciato alla pregiudiziale di costituzionalità precedentemente avanzata e ci asterremo su quelle presentate da Pd e Idv; ma il Pdl deve rinunciare all’idea di apporre la fiducia sul provvedimento, deve accettare la modifica di quella mostruosità giuridica del Comma 29 (meglio noto come ammazza blog) e garantire il ritorno al giudice unico per l’autorizzazione e la proroga degli ascolti (e non un collegio di tre magistrati, come vorrebbe la legge in esame). Del resto, come ha sostenuto Rao, noi del Terzo Polo «siamo assolutamente contrari a qualsiasi tentativo di restringere ulteriormente il diritto all’informazione, anche vietando la ricostruzione dei contenuti delle ordinanze di misure cautelari, sarebbe fuorviante e allontanerebbe la possibilità di confronto e d’intesa sul provvedimento». La soluzione sarebbe quindi riprendere la mediazione proposta a suo tempo proprio dalla relatrice Giulia Bongiorno, che rappresenta il punto di compromesso più avanzato tra le varie istanze in campo. Per dire sì a una giusta riforma, ma un no convinto a ogni tipo di bavaglio.
Noi il primo passo l’abbiamo fatto. Vedremo se dalle parti del Governo vincerà ancora una volta la voglia di voler fare le cose da soli (e pure male).
Non prendiamoci in giro!
Per quanto abbiamo finora visto, sentito e letto, questi non vogliono una “giusta riforma delle intercettazioni”, ma vogliono il bavaglio, e possibilmente eliminare addirittura le intercettazioni.
E’ vero che, attualmente, spesso viene colpito il diritto alla privacy di ognuno di noi, qualcosa andrà fatta, in merito alla pubblicazione delle intercettazioni, ma non ora, non ci sono le condizioni politiche per una legge equa e giusta. Si pensi al fango gettato sulle singole persone con il metodo Boffo, eppure Feltri e Sallusti, finora non li ha bloccati nessuna legge. Vi sembra giusto? Perchè non iniziamo da lì?
@Francesco, gli altri non la vogliono la riforma delle intercettazioni giusta ma noi sì, e la Bongiorno è una garanzia.
@ francesco… personalmente reputo che non ci sia neanche bisogno di ulteriore legge, in quanto per il metodo boffo (e casi similari) esiste già la legge, ovvero i reati di calunnia e diffamazione.
non ho mai capito perchè aggiungerbvi ulteriori sanzioni…
l’unico motivo è appunto il bavaglio, che non ha senso in una nazione libera e democratica.
Sono allibito dalla posizione presa dal Partito. Le innumerevoli e condivisibili affermazioni durante interventi televisivi e interviste sulle priorità degli Italiani vengono assolutamente smentite dalla disponibilità vesdo questa proposta di legge. Le belle parole per confonderne i contenuti di questo provvedimento sono ampiamnete smentite dalla lettera di Wikipedia che non si può certo definire di parte. Mi piacerebbe che a dimostrazione della serietà di un Partito moderato e attento al bene del Paese che venga fatto un passo indietro per lasciare al PDL e alla Lega la responsabilità unica di discutere su un provvedimento che può far piacere solo a chi commette atti illegali o deplorevoli.
Con enorme piacere comunichiamo:
INTERCETTAZIONI. SALVI I BLOG, TROVATO ACCORDO IN COMMISSIONE
(DIRE) Roma, 5 ott. – Il comitato dei nove della commissione giustizia ha trovato un accordo che ‘salva’ i blog dall’obbligo di rettifica con il conseguente rischio di dover pagare multe salate.
E’ stato approvato all’unanimita’ con il parere favorevole del governo il testo di Roberto Cassinelli (Pdl) che distingue le testate giornalistiche online dai siti amatoriali.
L’obbligo di rettifica entro 48 ore rimane quindi solo per i siti di informazione registrati ai sensi della legge sulla stampa. Niente obbligo per i blog.
Il testo Cassinelli e’ identico anche a una dell’Udc a firma Rao e uno del Pd a firma Zaccaria. La modifica arrivera’ nell’aula della Camera come testo della commissione.
scusa giuseppe, ma dove la trovi la disponibilità dell’UDC verso la legge bavaglio???
mi sembra che abbiamo fatto una lotta in tal senso, e non da ora, e abbiamo portato a casa un importante risultato: l’obbligo di rettifica e conseguente multa, vale solo per i siti di informazione registrati, ovvero per le testate giornalistiche on line (per intenderci per il sito del corriere o di repubblica), che comunque possono sempre dimostrare quel che dicono, tramitele loro fonti.
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