postato il 5 Marzo 2010 | in "In evidenza, Riceviamo e pubblichiamo"

Quando il “gioco” si fa duro… e tutti giocano!

Terno al Lotto ‘Riceviamo e pubblichiamo’ di Estremo Centro Emilia Romagna

La classe media in ginocchio e la forbice tra ricchi e poveri che si allarga ma c’è un mercato in Italia che non conosce crisi: quello di lotterie, scommesse e gioco d’azzardo ma che anzi, sembra divenire in modo preoccupante la speranza, l’investimento per il futuro, di chi -magari rimasto senza lavoro- affida speranzosamente alla dea fortuna una parte, all’inizio esigua, ma poi sempre più rilevante delle sue disponibilità.

L’indubbio e apprezzato ritorno erariale è notevole; è altresì innegabile che lo svilente impoverimento a cui deve far fronte una parte considerevole del Paese possa essere  fonte di disagi e debolezze tali da acuire notevolmente il rischio che questo ‘rituale della speranza’  si possa, a lungo andare, trasformare in una vera e propria dipendenza da gioco o peggio ancora  in una piaga sociale, in una patologia che meriterebbe campagne informative e di sensibilizzazione oltre che una maggiore regolamentazione.

Nell’impoverimento non c’è nulla di romanticamente poetico.  In queste espressioni di fragilità nazionale sta la prova dell’urgenza di fornire qualche elemento critico in più alla popolazione e in particolare ai giovani. Il gioco d’azzardo il diffondersi dell’uso di cocaina, l’abuso d’alcol sono  facce della stessa medaglia per cui crediamo sarebbe  politicamente giusto spendersi.

2 Commenti
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Sandra
Sandra
15 anni fa

Quello del gioco è un problema assai spinoso: qui si gioca con la vita delle persone.
Innanzitutto occorrerebbe chiedersi : Cui prodest?
E’ solo un’innocente forma di autotassazione per coloro che sanno contenere la spesa della propria puntata all’unico scopo di divertirsi e sognare un po’? No, io direi che questa è solo l’innocente copertura per un business scandaloso! Gli innocentini che giocano poco forse non sanno (o fingono di non sapere) che ci sono invece tanti dipendenti dal gioco, i quali sono immediatamente classificati come pessimi amministratori di se stessi. Persino alcuni Casinò si sono accorti che esistono questi cattivi elementi che li arricchiscono, rovinandosi, e hanno così deciso di istituire centri stile “Giocatori anonimi” o simili, per aiutare i malcapitati malati di questa patologia da gioco compulsivo. Per salvare l’onore! Qualcuno li frequenta e probabilmente ne trae beneficio. Il punto è che il vero “malato” non sprecherà mai i suoi soldi o il suo tempo per depositarli nelle tasche di uno staff di psicologi. Il gioco, anche se legalizzato, crea tensioni sociali e familiari che rimangono nell’ombra, che non possono uscire dall’ombra in cui le precipita un ipocrita quieto vivere. Come al solito, le prime a rimetterci sono le famiglie, oltre ai malcapitati individui che vivono di questa passione. E non ci sono riconoscimenti ufficiali per il fatto che un cittadino abbia versato milioni di banconote nelle casse dei vari comuni (o dello stato), visto che le fiches o i vari tipi di scommessa sono anonime. E’ come dire : se vuoi vivere nello stato italiano devi pagare, non importa come, ma devi farlo; altrimenti ti condanniamo a giocare in bische illegali, dove non si pagano le tasse sugli utili.
E’ interessante, poi, riflettere anche sull’ubicazione delle nostre case da gioco legali: si trovano tutte ai confini. Forse che in Sicilia, o Campania, etc. non giocano? Devono prendere l’aereo per poter fare una puntatina legale? Oppure sono condannati a rovinarsi con i giochi dei poveri, come il lotto, il superenalotto, la schedina? Beh, a salvarli ci saranno le varie agenzie di scommesse, le guardie mediche dei giocatori. Tanto valeva aprire casinò in tutte le regioni d’Italia! Ma si sa, bisogna continuare a distinguere gioco d’élite e gioco popolare.
L’aumento del gioco (d’azzardo) nei periodi di crisi economica è strano, dal momento che la gente dovrebbe avere meno soldi in tasca… ma per gli italiani giocatori nulla è impossibile, tranne vincere!
Forse si potrebbe leggere il gioco e tutto ciò che ad esso afferisce come una grande metafora dell’Italia, paese di poeti, santi, navigatori… (e giocatori d’azzardo)! In un paese dove non c’è equilibrio nelle opportunità di crescita e di lavoro per tutti, può crescere solo l’azzardo di vivere alla giornata. E questo non doveva proprio succedere!

Dado
Dado
15 anni fa

@Sandra tante svilenti verità, uno dei tanti delicati argomenti di cui il Governo si dovrebbe occupare forse non il primo della lista ma di liste mi sa che non ce ne sono e le uniche che contano sono quelle per le Regionali!



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