postato il 11 Febbraio 2010 | in "In evidenza, Riceviamo e pubblichiamo"

Quel furbacchione del ministro Zaia

Il grano (Album di Claudio Morlok)

‘Riceviamo e pubblichiamo’ di Antonio di Matteo

Ieri, 10 febbraio 2010, è stato votato dalla Camera dei Deputati, un emendamento al Disegno di legge “Disposizioni per il rafforzamento della competitività del settore agroalimentare” (redatto dall’on. Beccalossi Viviana e presentato dal ministro Zaia), del deputato e capogruppo dell’Udc in commissione Agricoltura della Camera, Giuseppe Ruvolo. L’esponente centrista, dopo la votazione a Montecitorio,  ha dichiarato, in una nota: “Esprimiamo soddisfazione per l’approvazione da parte della Camera del nostro emendamento che prevede lo stanziamento di 25 milioni di euro a favore dell’imprenditoria giovanile, in particolare femminile, nel settore agricolo”. Va aggiunto: “il fatto che il Governo, contrario alla nostra proposta, sia stato battuto in Aula spiega molto più di tante parole quanto all’Esecutivo interessi davvero il destino dell’agricoltura del nostro Paese e di chi vi opera”.

Risalta all’occhio l’ antimeridionalismo del Governo e, in particolar modo, del ministro per la Politiche Agricole, Luca Zaia. Si parla infatti di risorse, di provenienza europea, strappate alle imprese siciliane per distribuirle alle aziende padane.

A detta dell’on. Ruvolo: “Con l’attuazione del Regolamento comunitario 73/2009 gli agricoltori e gli allevatori siciliani si vedranno scippati di circa 40 milioni di euro a tutto vantaggio dei colleghi del Nord. Ormai è diventato quasi superfluo sottolineare come l’artefice di queste mosse furbacchione sia il ministro Zaia. Altro che solidarietà. Non è questo il metodo migliore per tutelare gli interessi di tutta l’agricoltura italiana. Casomai, lo è per quelli della Padania”.

Non è possibile continuare una compagna di spoliazione dell’agricoltura italiana e soprattutto di quella meridionale. È un continuo depauperamento finanziario messo in atto dall’azione incontrastata del Ministero della Politiche Agricole.

Si tratta di un incontrastato agire mai messo in discussione dei ministri e deputati, competenti e votati, del Meridione d’Italia. Oramai al ministro Zaia non basta più ignorare la perenne crisi strutturale che attanaglia il settore primario nazionale, ma prosegue in un’azione di sbarramento sul Po, di tutte le risorse comunitarie che discendono in Italia da Bruxelles.

Per fortuna uno spiraglio di luce, una volontà di ascolto e dedizione alla questione agricola, è stato dato ieri, grazie al voto della Camera del Deputati all’emendamento proposto dell’on. Giuseppe Ruvolo.

Bisogna infatti concentrare le poche risorse disponibili, per programmare un futuro coerente dell’intero settore agricolo italiano. È l’intero comparto ad essere in un profondo oblio di incertezza, di una perenne assenza di domanda dei prodotti agricoli da parte del mercato e dalla stretta finanziaria messa in atto dalle banche.

Si parte da un dato: il numero complessivo della aziende agricole cala complessivamente di 19 mila unità in tutta Italia in un solo anno, e sempre più velocemente anche a causa della crisi. Ciò vuol dire che ormai il settore primario deve essere rivisto in una riforma generale. Non è possibile che il Governo, ad ogni problema dell’Italia, si giri dall’altra parte per non vedere il disastro che viene creato da un vorticoso degrado strutturale. Si aspetta che passi la nottata.

Ottima exit strategy.

8 Commenti
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gilberto bucci
15 anni fa

per avere frequentato per 5 anni il MIPAAF come presidente OIGA ,mi sento in dovere di complimentarmi con il gruppo UDC per avere fatto approvare un provvedimento forte a sostegno dei giovani agricoltori e dell’imprenditoria femminile. Occorre UN PIANO PER SALVARE L’AGRICOLTURA ITALIANA oramai al collasso e difenderlo in sede europea, facendo leva sui paesi mediterranei che hanno le stesse questioni. buon lavoro e complimenti Gilberto Bucci

Francesco
Francesco
15 anni fa

Basta con i Ministri della Padania al Governo dell’Italia!!
Se è vero che un buon esempio vale più di mille parole,
con i loro cattivi esempi stanno facendo più danni di quanto si poteva immaginare!!!

Sarah
Sarah
15 anni fa

Questo stato si chiama ITALIA non PADANIA…. bisognerebbe fare un pò di scuola a lor signori Ministri!!!!!!!
Ancora una volta ottimo risultato UDC!

ROSARIO
ROSARIO
15 anni fa

E’ questa la risposta da dare a chi non credeva alla forza che poteva sprigionare un partito che si chiama UDC, il quale può apparire un piccolo partito mentre invece è una fonte senza fini di idee e di programmi.
Ciao a tutti

Antonio Di Matteo
15 anni fa

non è più possibile avere dei ministri dediti al impoverimento, o come dicono loro, alla redistribuzione dei favori, tra nord e sud. il sud ha bisogno dei fondi europei.

Marta Romano
Marta Romano
15 anni fa

Ecco i piani della Lega. D’altronde, l’ha dimostrato anche lo stesso Castelli, a Ballarò: per la Lega, l’Italia è limitata alla Padania.
Perciò, bene ha fatto il presidente Casini a ricordargli di essere prima di tutto un ministro della Repubblica. Sempre che sappia che per Repubblica s’intenda TUTTA l’Italia, dalla Lombardia alla Sicilia!
Marta

Francesco
Francesco
15 anni fa

Per quanto riguarda il settore agricolo, ricordiamo ciò che è emerso sui media in occasione dei fatti avvenuti a Rosarno?
L’agricoltura italiana, è sprofondata nel terzo mondo, grazie agli ingressi incontrollati in Italia e nella Ue di prodotti provenienti da paesi extra Ue, taroccati come prodotti comunitari, ed immessi sul mercato anche come prodotti italiani. Vedi arance olandesi, pachino di Pechino, ecc. Come abbiamo constatato, già impiegando immigrati a lavoro nero, restano agli agricoltori margini irrisori, di pochi centesimi, che gli consentono a malapena di tirare avanti. E’ un sopravvivere gettando alle ortiche, le leggi dell’economia, le aziende non sono economicamente produttive, non sono più nemmeno in grado di affrontare investimenti per le necessarie innovazioni, nè esiste la fiducia in un futuro migliore.
Abbiamo rinunciato alla civiltà dei diritti dei lavoratori, non servirà a molto mandare gli ispettori del lavoro, perchè TUTTE le aziende che sono in produzione sono costrette a ricorrere al lavoro nero, sia extracomunitario che italiano.
Lasciatemi passare una mia considerazione personale, che come figlio di una famiglia di agricoltori, ho avuto modo di maturare negli anni: L’UNICO PERIODO CHE IO RICORDO, DURANTE IL QUALE GLI AGRICOLTORI SONO STATI BEN RAPPRESENTATI E DIFESI, E’ STATO NEGLI ANNI IN CUI HA GOVERNATO LA TANTO VITUPERATA DEMOCRAZIA CRISTIANA. Stiamo parlando degli anni in cui gli agricoltori erano più uniti e riuscivano a pesare anche politicamente, eleggendosi il loro ministro.

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14 anni fa

[…] 15 febbraio 2010 Quel furbacchione del ministro Zaia Posted by Antonio Di Matteo under Agricoltura | Tag: Agricoltura, Ruvolo, Zaia | Leave a Comment  Articolo pubblicato anche sul sito di Pier Ferdinando Casini […]



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