Rassegna stampa, 1 marzo 2011
Nuovo attentato in Afghanistan, con una bomba che uccide un alpino nostro connazionale. Onore e rispetto per chi sacrifica la propria vita, ma la domanda ritorna con forza: ha ancora senso restare? Berlusconi resta sul vago, visto che è impegnato ad attaccare con durezza il Quirinale, reo di bocciare le leggi che la maggioranza approva (ma non era nelle prerogative del Capo dello Stato?) e Casini attacca: vanificare oggi il sacrificio di tanti giovani, sarebbe una colpa imperdonabile. E ha ragione Europa, quando scrive che il nostro Premier parla come al “bar”, dimenticandosi del delicato ruolo istituzionale che riveste. Resta poi aperta la questione libica, con l’Italia ancora immersa nell’ambiguità: serve cautela sul Raìs, spiega il Cav, e La Stampa ci spiega che non è stata ancora presa una decisione sui beni libici in Italia. Ha ragione Antonio Polito, che trovate sul Corriere: nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia, il nostro è sempre più un Paese di confine. Una frontiera.Franco – Crescono i rischi di un conflitto con Napolitano (Massimo Franco, Corriere della Sera)
Attentato in Afghanistan. Bomba uccide un alpino (Francesco Grignetti, La Stampa)
Berlusconi parla come al bar: ci chiediamo se questo sacrificio serva (Europa)
Berlusconi: cautela sull’esilio del rais (Marco Conti, Il Messaggero)
Beni libici, l’Italia non decide (Luca Fornovo, La Stampa)
«La Chiesa ha fiducia in tutta la scuola» (Gianni Santamaria, Avvenire)
Gianfranco Fini: «Lascio la politica se Fli fallisce» (Palmerini, Sole24Ore)
Urso: «Resto in Fli ma basta parlare di spallate» (Paola Di Caro, Corriere della Sera)
Benedette primarie. Fassino le salva. Bersani le riforma (Ettore Colombo, Il Riformista)
WiMax a banda stretta fra proroghe e ritardi (Gianluca Paolucci, La Stampa)
Polito – La frontiera italiana (Antonio Polito, Corriere della Sera)