Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici.
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Ragazzi, alla luce dei nuovi “beceri” avvenimenti, e di possibili o meno possibili intese col PDL, ripropongo una riflessione che avevo già pubblicato circa due settimane fa commentando un’intervista a Marco Follini a mio avviso molto interessante, ma su cui non ho avuto il piacere di confrontarmi con nessuno di voi.
Il tema è quello delle alleanze politiche future, ed in primo luogo dell’analisi politica della situazione odierna, dello scenario che abbiamo dinanzi.
Proprio in riferimento a Follini, riflettevo che era stato il primo ad indicare un percorso apparentemente folle per il popolo dell’UDC. All’epoca, ricorderete, appariva la via più rischiosa, ma poi, fu quella che anche Casini scelse di compiere: allontanarsi da berlusconi e dal suo governo.
Oggi, vi chiedo, rompere definitivamente con il passato, pensare alla costituzione di un centro moderato con chi proviene dalla stessa famiglia (e mi riferisco alla DC) non credete sia l’unica strada praticabile, dato lo squallore che a 360° viene proposto sia a livello personale che istituzionale dalle personalità dell’attuale governo?
Credo non si tratti solamente di quale coalizione scegliere a livello locale sulla base di programmi condivisibili, e mi riferisco alle parole dei dirigenti UDC, ma soprattutto di chiedersi: alla luce degli ultimi mesi (feste e festini scandalosi…),e ancor più degli ultimi giorni (attacchi lesivi di ogni libertà di stampa, di informazione, razzismo…), è plausibile anche ANCHE SOLO IMMAGINARE UN’ALLEANZA con elementi del genere?
Qualcuno di voi riuscirebbe ancora ad accostare i valori dell’UDC con il nome o il simbolo di berlusconi e bossi?
…E ancora non capisco…perchè anche tra i commento non sale quell’indignazione, quella presa di posizione che funga da stimolo per i dirigenti di partito e che li inviti a acquisire il dato (sempre che ce ne sia bisogno) che è folle pensare di attaccare bossi e i festini di berlusconi per poi allearsi con loro anche a livello locale, escludendo aprioristicamente altre possibilità?
Forse che la collocazione naturale del’UDC non possa essere a fianco dell’ex margherita, in un partito moderato che sia ben saldo al centro e che condivida valori e attegiamenti che quantomeno rispecchino serietà e sobrietà?
Credo sia giunta l’ora, per chiunque non abbia una miope visione della realtà, di abbandonare un barcone che più volte è stato criticato aspramente ma che è ormai destinato a seguire il suo destino, ovvero naufragare miseramente.
…E’ ovvio, che è proprio questo ciò che accadrà quando il nostro presidente del consiglio terminerà la sua discesa libera.
Mi piacerebbe sapere come la pensate in merito, confrontare idee, che si facesse una seria e APERTA discussione in merito…a tutti i livelli, a partire da noi!
Non credo basti indignarsi dinanzi a tutto (e mi riferisco ai nostri commenti) e poi non esprimersi in merito alle possibili alternative che comunque devono dipendere anche dai suggerimenti dei militanti!
Ok l’indignazione, ma cosa si può fare dato lo sc..fo in cui nuotiamo?
Spero di sentire numerosi come la pensate.
Dobbiamo essere sempre più distanti da chi ha perso di vista il significato della parola “DEMOCARAZIA”. Noi, invece, ci schieriamo in difesa dei diritti umani dei cittadini libici, e non solo.
Marta
ciao Salvatore inizio facendoti i complimenti per le parole che hai utilizzato, che mettono in evidenza il tuo appartenere al grande partito UDC.
Sono totalmente in linea con ciò che hai scritto soprattutto rigurado il fatto che dobbiamo eliminare ciò che resta dei contatti avvenuti in passato(mi riferisco alla vecchia allenaza con Berlusconi). L’Udc per essere un grande partito non ha bisnogno di scendere a compromessi con chi delgi stessi ne ha fatto i sui valori cardini.Noi siamo un partito con una storia importante e anche molto pesante e per questo dobbiamo creare una nostra identita e portare tutte quelle anime che sono vicine a noi e ai vecchi e sani valori della dc.
E’ molto importante inoltre avere un medesimo comportamento sia a livello Nazionale che regionale provinciale e cittadino.
Non vorrei mai che a livello nazionale siamo avversari del pdl e a livello regionale o cittadino ci vediamo alleati con loro.Questo perchè i cittadini se ne rendono conto hanno una matutità politica che porta a giudicare le alleanze che si fanno sopratutto se queste sono distoniche dalla politica nazionale. Bisogna che il nostro parito ontinui ad essere portavoce di tutto ciò che avviene in Italia e in particolare a quelli che sono i VERI PROBBLEMI DEI CITTADINI.
IL nostro partito deve inoltre cercare di “arruolare” soggeti che sono espressione della voce dei cittadini, è inutile a mio parere allearsi o dare incarichi importanti a chi di voti non ne ha. Bisogna infine che si investa sui giovani, su tutti giovani non solo I FIGLI D’ARTE come si faceva tempo fà, portandoli attraverso una “gavetta” alla maturazione socio-politica perchè solo cosi questi possono diventare ed essere il valore aggiunto del nostro partito.
Penso che la strada giusta sia quella che l’UDC ha intrapreso nell’ultimo anno, vale a dire la scelta dell’indipendenza e della libertà di pensiero rispetto ai due partiti italiani più grandi. Ritengo che il successo che l’UDC sta riscuotendo tra i cittadini sia legato proprio al suo modo originale e libero di giudicare i fatti politici che accadono e quindi, almeno in questo momento, qualunque alleanza potrebbe essere fatale, a livello nazionale; a livello locale può anche starci un’alleanza con il PDL o c on il PD laddove i candidati di questi ultimi siano persone credibili e rispettabili (a livello locale infatti gli elettori votano più in base alla credibilità dei candidati che ai simboli dei partiti). A livello nazionale credo che vada mantenuta la linea attuale che ha attirato l’attenzione di molti esponenti del PDL e del PD: se l’UDC tiene duro sono convinto che questi soggetti entraranno nel partito. Rimettere insieme la vecchia DC credo che sia un’operazione che ha il sapore di un dejavu non molto gradito agli elettori italiani che a mio avviso si attendono una novità vera e originale; tale novità sarà parente stretta della DC ma al tempo stesso nuova e adeguata ai tempi attuali.
Mi permetto, da piccolo esponente delll’UDC del mio paese in provincia di Padova, di evidenziare sinteticamente due aspetti.
Il primo e condivisibilissimo, è il nostro giusto modo di fare opposizione esponendo quali sono le perplessità su azioni del Governo e dichiarando quali secondo noi sono gli interventi da fare (questa è a mio parere opposizione costruttiva).
Il secondo aspetto riguarda l’esagerazione negli attacchi personali che ultimamente l’UDC ha nei confronti della persona Berlusconi: non che condivida il modo manageriale ed impositivo del Premier e nemmeno come si comporta in generale, ma dovremo limitarci all’aspetto politico (visto nel concreto) per non mettere in discussione ottime alleanza tra UDC e PDL in essere o in fase di crescita.
L’UDC può senz’altro crescere ed è giusto porsi al centro del panorama politico italiano aprendo le porte a chi condivide i nostri ideali (famiglia, solidarietà, risolutezza, rispetto del prossimo e pene certe per chi commette reati), ma di tempo ce ne vorrà …
Caro Salvatore, grazie per la tua preziosissima riflessione.
Da Consigliere Comunale di un piccolo paese del Polesine, dove sono stato candidato sindaco nell’ultima tornata amministrativa (più giovane a farlo nella provincia rodigina in queste elezioni, coi miei 24 anni), posso dire di aver già messo in pratica (come civico, non come Udc, partito al quale ancora non aderivo) quello che tutti noi vorremmo: un terzo polo moderato, europeista, popolare, liberale, democratico e, soprattutto, ancorato ai saldi valori della fede cristiana. Ho preso 604 voti, non pochi se pensi che mi sfidavo contro le due corazzate Pdl – Lega da una parte e Pd – Rifondazione Comunista dall’altra (per la cronaca, incontro finito con soli 13 voti di scarto, 1068 a 1055, per il centrosinistra). Ho guadagnato, lo so per certo, i voti della “sinistra” del Pdl e della “destra” del Pd, facendo il miracolo della riunificazione del nostro grande popolo, di quell’Italia che non ce la fa più di questi due grandi ma contraddittori scatoloni, ma ha bisogno di identità e valori forti.
Perfettamente d’accordo con te: con questa maggioranza, ed in particolare con questa Lega, è impossibile stare. La speranza che molti, come me, nutrivano nel Pdl si è rivelata vana, lasciandoci un partito aziendalista, plebiscitario e con scarsa democrazia interna.
Ci accusino pure di “politica dei due forni” ma quando in gioco è il bene comune è giusto e sacrosanto guardare le persone e i programmi, prima che la loro appartenenza partitica, in quel rapporto continuo e costante con il territorio che dobbiamo recuperare (in questo, forse solo in questo, dobbiamo imparare da Bossi e soci: eliminare il gap tra cittadini e politica, ma con serietà, non con slogan populisti e demagogici).
Certo però che vi sono alcune situazioni (penso al mio amatissimo Veneto) in cui non getterei “il bambino con l’acqua sporca”: in tal caso io sono perfettamente in linea con il mio segretario regionale, l’onorevole Antonio De Poli, affinchè il Pd faccia un passo importante nella direzione di una rottura degli schemi classici e si aggreghi alla migliore società veneta nella conferma della propria fiducia al Governatore Galan, per far crescere questo territorio ancora di più.
Berlusconi e Bossi: due politici in difficoltà e forse avviati progressivamente sul viale del tramonto, certo, ma se “Atene piange, Sparta non ride”. A tal proposito mi domando: il Pd cosa vuol fare da grande? Cos’è? Ha definito la propria identità? Aspetto con molto interesse questo congresso, ma credo che, nonostante tu, giustamente, metti in risalto la nostra vicinanza con gli amici della Margherita, siano loro al posto sbagliato. Il Pd, secondo me, e lo dico francamente, deve essere un partito sul modello delle socialdemocrazie europee. Ecco allora che tra una destra e una sinistra si impone un Vento di Centro che può e farà solo che bene alla nostra Nazione. A 90 anni dall’appello di don Sturzo ai “liberi e forti” ce lo chiede fortemente il nostro Paese, ce lo chiedono gli italiani, che hanno dimostrato di rifiutare la logica del “voto utile” e hanno ricacciato nelle urne la volontà dei referendari di cancellare la storia del nostro Paese.
Spero che Chianciano sia un vero momento di ripartenza per questa nuova Italia che lotta, spera e non si arrende!
Colgo l’occasione di trovarmi sul sito del Presidente Casini per rinnovare a lui la stima e la fiducia di tante amiche e tanti amici, per costruire un grande nuovo sogno per il nostro futuro…. Grazie!
Un abbraccio.
Marco Chinaglia
Consigliere Comunale e Capogruppo iscritto Udc
Fiesso Umbertiano (Rovigo)
Non possiamo andare d’accordo con una forza politica amica di un regime dittatoriale. Sono profondamente contrario a qualsiasi alleanza con un partito che tira la cinghia su provvedimenti riguardanti la famiglia, la famiglia italiana, e regala 5 miliardi di US dollari per la costruzione di un’autostrada in Libia, che l’Italia può solo sognare. Ammicamenti, inchini, onori ad un dittatore che in 40 anni ha soppresso qualsiasi libertà. E noi dobbiamo onorare tutto questo con la presenza delle nostre frecce tricolori? Assurdo…Forza UDC unica vera forza che si oppone a questo scandalo. Mattia Ventroni
Ciao ragazzi! Mi è piaciuto come è partita questa riflessione e quindi vorrei portare anche il mio modesto contributo!
La corsa alle Regionali della Primavera dell’anno prossima è ormai, di fatto, già iniziata.
Tutti corteggiano il nostro partito. A mio avviso, non tanto perchè sia “l’ago della bilancia”, quel 5-8% determinante – come si ostinano a dire -, ma perchè tutti si sono accorti che attorno all’UDC si sta muovendo qualcosa. Alla lunga, la linea del nostro partito sta portando frutti.
Non mi stancherò mai di dirlo. Il nostro cammino in salita è cominciato il 2/12/06. Da allora è passato del tempo, svariate Elezioni, e tempi difficili assai per il nostro partito. Da qualche tempo abbiamo cominciato a raccogliere i frutti di un’attività di opposizione, come dice il nostro leader, “séria, repubblicana”.
Premesso questo (forse superfluo, per me fondamentale da aver sempre presente), bisogna pensare a quale strategia adottare in vista delle Elezioni Regionali.
Sono quasi ormai passati 3 anni dall’allontamento dall’allora Casa della Libertà. Vedo difficile trovare un accordo a livello nazionale.
Non possiamo dimenticare come il PdL e molti suoi esponenti ci hanno trattato nelle ultime tornate elettorali.
Quanto alla Lega, credo che oggi sia il partito più distante da noi. E quando dico noi, non parlo solo di “noi dell’UDC”, ma anche e soprattutto “noi cristiani” (sarebbe da aprire un dibaattito serio ed approfondito al riguardo!).
Tutto questo per arrivare a dire che condivido in pieno la linea dettata da Roma delle “mani libere”. La trovo una linea seria, forte, democratica. Dico così non per captatio benevolentiae, ma perchè ne sono più che convinto. In un sistema politico partitico in cui Roma conta sempre troppo e si da pochissimo spazio al locale, decidere di dare libertà e fiducia al livello locale del partito è, secondo me, il segno che nell’UDC c’è un’idea diversa di fare politica.
D’altronde, veniamo da una grande tradizione. Allora – come oggi, verrebbe da dire – bisognava dare fiducia a chi stava a distanza da Roma, di modo da far crescere il territorio e gli appassionati di politica, magari con l’idea di costruire la classe politica dirigente di domani.
Dicevo, “federalismo delle alleanze”.
Credo che sia una tattica seria. Devono essere i leader locali a parlare con la propria gente, confrontarsi e decidere con chi andare. Perchè solo un politico vicino alla gente può confrontarsi veramente con i simpatizzanti, solo chi ha un contatto diretto coi cittadini può riuscire veramente a captare le loro istanze, i loro desideri. Chi sta a Roma, comprensibilmente, perde un pò il contatto col territorio. Non parliamone poi se quel territorio non lo conosce.
Credo che una buona partenza potrebbe essere riunire un’assemblea a livello regionale, convocando il partito e, cosa molto importante, tutte quelle organizzazioni, associazioni, gruppi rappresentati che si fanno portatori delle istanze e degli interessi della gente, e, tutti insieme, confrontarsi, stabilire le priorità e stilare un programma.
Allora, con un programma serio, profondo, maturato dopo riflessioni tra più parti, si potrà parlare di alleanze. Con la speranza – l’augurio e la convinzione, direi – che in molti decidano di accodarsi, non solo al progetto regionale elettorale, ma al progetto dell’Unione di Centro.
Se a livello nazionale mi permetterei di muovere qualche critica qualora vi fossero scelte per l’uno o l’altro partito che poi si ripercuotessero a cascata sul locale senza diritto di parola, a livello locale credo che la faccenda vari da Regione a Regione.
Non è “la politica dei due forni” (come molti si ostinano a dire, temendo di non avere il nostro appoggio).
E’, invece, la politica della serietà. La politica che guarda non solo ai partiti, ai simboli, agli slogan, ma che guarda anche alle persone, a chi poi la politica, le buone intenzione, le promesse elettorali deve concretizzarle e realizzarle.
Anche nelle ultime tornate elettorale, mi è parso che spesso, scelte alleanza e simbolo, non si sia badato troppo al candidato.
Contano i compagni di viaggio. Però, per bacco, bisogna anche scegliersi un’ottima guida!
Inoltre, potere scegliere a livello locale permette di bypassare diversie conosciute solo a Roma, ma che, via mass-media, rimbalzano anche a Genova, Torino, Salerno, Perugia, ecc…
E’ proprio perchè l’UDC crede in e vuole una politica seria e trasparente che approvo in pieno “il federalismo delle alleanze” (l’unico vero federalismo visto in giro negli ultimi tempi).
Se non si decide a Roma per il locale, tutto è più chiaro, alla luce del Sole. Nessuno si potrà nascondere e ci si dovrà prendere tutti le proprie responsabilità.
Andiamo avanti di questo passo, per questa strada!
Dopo periodi difficili, in cui si lavorava molto e si raccoglieva poco, forse, siamo di fronte all’alba di un nuovo giorno. Non facciamoci sviare dalle sirene che vorrebbero affogarci da destra e da manca.
Le Elezioni Regionali possono e devono essere il trampolino di lancio per questo nuovo, serio, vero progetto di cambiare profondamente il nostro Paese, il nostro Stato.
L’escalaton del degrado morale, che questo governo esprime, ormai sembra non avere più fine. E ciò che appare più scioccante è che gli attacchi agli avversari hanno come cardine centrale delle argomentazioni prodotte, il presunto falso moralismo di chi condanna gli atteggiamenti pubblici del capo della coalizione, a cui si risponde ormai con clamorosi falsi d’autore. L’idea è: io getto il sasso nel campo minato, poi tanto chi va a contestare che quel sasso era solo di sughero? Se questa è la maggioranza che governa l’Italia, non possiamo, allora, che dirci straconvinti di non farne parte, nè oggi, nè fin quando questi saranno i modi di agire. L’Italia, stanca di una sinistra ciarliera, litigiosa e contraddittoria, in cui tutto si incentra su chi s’incardinerà la futura leadership, comincia ad essere stanca anche del “fariseismo politico” di questa …destra, che di centro… ha ormai ben poco. In questa voragine politica che si sta sempre di più allargando fra destra e sinistra, si apre uno spazio sempre più concreto su chi fa suoi gli autentici valori di Centro, imperniati sulla nostra tradizione cristiana, di cui andiamo fieri (come ben ci ricorda il family day di un anno fa). In questo spazio di Centro, in cui c’è posto per tutti coloro che hanno a cuore i principi della solidarietà, della vita, della famiglia, espressi in una Italia unita dal Nord alle Isole. In questo spazio non c’è posto per alleanze che si basino su compromessi, nè di destra, nè di sinistra. In questo Centro c’è, invece, unicamente spazio per chi, di destra, centro o sinistra faccia chiaramente suoi questi stessi ideali. Se in futuro, a livello locale, potrà esserci spazio per alleanze eterogenee con PDL (ma mai con la Lega) e con il PD, lo sarà solo sulla scorta di valori condivisi, espressi dagli uomini che localmente li rappresentano, da cui non si potrà prescindere. Solo così questo Centro potrà divenrire degna figlia di quella DC, a cui oggi tutti riconoscono quanto meno il merito di aver traghettato quel che rimaneva dell’Italia postfascista, verso le grandi democrazie mondiali.
Caro Nicola, sono daccordo con tutto quello che dici, sulla meritocrazia, che oggi non è tenuta in nessuna considerazione, sulla difficoltà di farsi stada se non si è figli d’arte (ed io credo di esserne una prova vivente)e credo anche che occorra riprendere una seria battaglia su questo punto come sulle preferenze, che è qualcosa di strettamente legato alla meritocrazia e alla libertà di scelta.
Su quanto dicevi in merito alle alleanze..anche su questo punto sono daccordo con te.
Proprio a questo proposito mi sento di dissentire da quando sostiene Cristian. Vedi,credo intanto che parlare di DC non sia affatto un déjà vu, piuttosto un paradigna di unità e di eccezionale sintesi politica. Vedi prima di “rifiutare” il passato, dovremmo chiederci se il presente che viviamo sia migliore.
Credo inoltre che come sottolineava Nicola, i cittadini non capirebbero un partito che a livello locale fa scelte diverse a seconda dei luoghi:che va a braccetto in Puglia con chi denigra a Palermo nè credo che questo possa attrarre politici. Piuttosto le scommesse vincenti possono farlo, le avventure spinte da valori chiari e che non cambino nel tempo nè creino confusione come invece rischia di fare questa politica dell'”qui con te li contro di te”.
L’obbiettivo non può essere attrarre uno due cinque deputati e perdere contatto con la base,credo sia un atteggiamento miope ed in questo momento mi pare ci siano troppi miopi in giro.
Si dovrebbe parlare di progetti più ambiziosi,essere in grado di rischiare e magari…per questo essere premiati, non tirare la cinghia per ottenere un candidato li ed uno da un’altra parte, e mi riferisco alle ottime alleanze di cui parla Emanuele, che di ottimo a mio avviso non avrebbero nulla; sottoporrebbero soltanto l’UDC ad attacchi continui di incoerenza, poca chiarezza e chi più ne ha più ne metta!
E poi vorrei chiedere ad Emanuele queste “ottime alleanze”, che vuol dire suppongo qualche posto di governo qui e li, cosa avrebbero di ottimo? Non sarebbero piuttosto elemosina ottenute per grazia ricevuta se prive di una reale forza di base convinta e compatta su dei valori chari e condivisi?
Emanuele…mi perdonerai ma devo essere sincero a proposito dei valori (sui quali preferisco sempre non pronunciarmi):non prenderei mai la tessera dell’UDC dopo le tue parole sugli attacchi a berlusconi. E’ vergognoso oltre ogni indignazione quello a cui siamo stati e siamo sottoposti, sia per le scelte politiche (oggi in Libia) che per quelle personali.
Siamo derisi dal mondo, ce ne vogliamo rendere conto? E poi,forse non è l’UDC il partito più vicino ai valori cristiani? Non è l’UDC che vanta questa vicinanza facendone motivo d’orgoglio e ragione di battaglie sociali e non? Tu parli di famiglia e solidarietà…e chiedi di soprassedere sulla vita privata fatta di feste e festini con tanto di giovani donne a pagamento dell’uomo pubblico che governa il nostro paese e che lo governa con bossi e con la politica dei respingimenti barbari,che fomenta il razzismo e la discriminazione?
Bisogna GRIDARE ALLO SCANDALO mentre tu proponi di non farlo per non incrinare rapporti con questa gentaglia, salvo poi fare riferimento a quegli stessi valori che berlusconi sconosce e su cui tu sei disposto a derogare?
Scusa ma se fossi un deputato non passerei all’UDC senza la chiarezza politica indisspensabile e da cittadino non voterei UDC senza prima appurare la coerenza e la serietà di chi chiede la mia fiducia, credo sia un mio diritto.
Il gioco delle tre carte non ha mai vinto a lungo andare.
Meglio un progetto perdente che uno ambiguo che faccia guadagnare solo qualcosina.
Concordo in pieno con Cristiano!
Ho letto con piacere i vostri pensieri, io vorrei riportarvi un mio sentimento a pelle:
Dopo anni di militanza riscopro ora il piacere di girare per i paesi a ragionare di politica. Allo stesso tempo sento il bisogno di vedere l’UDC libera di correre sola, con altri non riusciamo ad esprimerci, meglio soli, meglio volare con le nostre idee, non é questa la stagione delle alleanze, per allearsi bisogna avere molte cose in comune.
Quanto è vero Gianluca. E’ sempre stato positivo condividere un progetto con altre realtà che fino a poco tempo fa sembravano a noi vicine, ma mi rendo conto che i tempi sono cambiati, ma soprattutto si riducono gli spazi in comune. Non mi ci trovo più con chi ha ridotto la politica a festini, droga ed attacchi mediatici (vale per il pdl a livello nazionale, per il pd nella mia Puglia). Spero solo che la gente si renda conto della validità delle nostre idee, proposte e modo di far politica. Di certo resterà immutato il nostro orgoglio di appartenere alla grande famiglia dell’UDC! Ci si vede tutti a Chianciano!