postato il 16 Settembre 2011 | in "Rassegna stampa"

Rassegna stampa, 16 settembre 2011

“Andrà sempre peggio, prima di andare meglio”: così recita un vecchio adagio. Ma qui ci sembra, purtroppo, che non si faccia altro che continuare a scendere giù, senza vedere – nemmeno da lontano – una via d’uscita, una possibilità di risalita: la manovra economica che è stata approvata appena due giorni fa, infatti, si è già largamente dimostrata incapace di invertire la tendenza negativa e di rappresentare, quindi, un viatico per ricominciare a crescere. Sui giornali di oggi trovate a tal proposito la ripetuta “scomunica” da parte del mondo produttivo al Governo Berlusconi, accusato di aver condotto la nostra economia in una situazione di stagnazione senza precedenti, con il Pil fermo a 13 anni fa, la pressione fiscale più alta di sempre al 44% e una crescita che nel 2011 sarà dello 0,7% e nel 2012 dell’0,2% (contro lo 0,9% e l’1,1% indicati a giugno): adesso pare che a Palazzo Chigi stiano mettendo su un piano straordinario per lo sviluppo, ma chi pensate possa crederci? Hanno perso anni negando la crisi e gli  ultimi mesi dimostrando la loro incapacità nel gestirla (ecco perché il nostro Paese merita di meglio, leggete l’editoriale di Calabresi su La Stampa). E pensare che c’è stato chi, come noi, non ha fatto che chiedere più responsabilità e credibilità nella gestione dell’emergenza, e più disponibilità nel recepire i consigli e le idee di chi ne capisce veramente: lo continuiamo a fare anche oggi, proponendovi (e proponendogli), in successione, la lettura dei commenti di: Tito Boeri su Repubblica (il Governo si è convinto, sbagliando, che l’Italia da sola non possa farcela); Il Foglio, che analizza il “manifesto sviluppista” messo su dagli editorialisti del Corsera, Alesina e Giavazzi (più investimenti, meno spese, riforma dell’art.8); Dani Rodrik sul Sole (che si dice favorevole all’idea degli eurobond, a patto che l’Europa vigili sui vari Stati membri, impedendo loro di indebitarsi e creare deficit oltremodo).
Casini a Genova non ci mette la faccia. Sulle primarie nessun accordo col Pd (Antonio Calitri, ItaliaOggi)

Il sindaco punta agli ex di An. Governatore, patto con gli azzurri (Alberto Gentili, Il Messaggero)

Crescita zero e benessere indietro di 10 anni: dal lavoro al fisco, l’Italia non riparte più (Roberto Mania, La Repubblica)

Confindustria: Pil fermo a 13 anni fa (Antonella Baccaro, Corriere)

Il nodo è nella politica fiscale (Dani Rodrik, Sole24Ore)

Il manifesto sviluppista di Alesina e Giavazzi (art. 8 incluso) (Il Foglio)

La ricetta della crescita (Tito Boeri, La Repubblica)

L’Italia merita di meglio (Mario Calabresi, La Stampa)

Le province intoccabili (Sergio Rizzo, Corriere)

Il Pdl e il dubbio che cresce: c’è un problema di credibilità (Francesco Verderami, Corriere della Sera)

Intercettazioni, il Pdl riparte dal vecchio Ddl (Lina Palmerini, Sole24Ore)

Si riscrive lo statuto della Pa (Francesca Mialno, Sole24Ore)

Referendum e giochi di prestigio (Michele Ainis, Corriere)

United colors of School (Corrado Giustiniani, L’Espresso)

(Avete notato? Nella nostra rassegna stampa di oggi non c’è nessun riferimento all’ennesimo scandalo sessuale che ha coinvolto di recente il nostro Premier, Silvio Berlusconi. È una scelta voluta, perché riteniamo che in momenti come questo le urgenze siano ben altre e, ahinoi, sempre le stesse: a partire della grande crisi che non accenna a placarsi, dalla politica che continua a non capire, dalle famiglie che soffrono e hanno bisogno di aiuto. Tutte le bassezze, le piccolezze, le tristezze che emergono immergendosi nel nuovo “affaire Lavitola” ci disgustano, soprattutto perché allontanano l’opinione pubblica dal discutere le vere priorità della nostra agenda politica, economica e sociale. Noi preferiamo occuparci ancora, anche a costo di sembrare scontati e ripetitivi, di politica, di crescita, di riforme strutturali, di economia: ecco perché la nostra rassegna stampa di oggi potrà sembrarvi “strana”, “straordinaria”; ma, vi diciamo noi, è semplicemente “normale”).




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