postato il 17 Dicembre 2011 | in "Rassegna stampa"

Rassegna stampa, 17 dicembre ’11

La Camera, ieri, ha detto sì alla manovra di Mario Monti, con 402 voti favorevoli, 75 contrari e 22 astenuti. Si restringe così il numero di parlamentari che sostengono il governo, dopo il no alla fiducia dell’Idv e alcuni strappi all’interno del Pdl (leggete Lopapa su Repubblica): ma questo è il primo segnale di un’Italia che si rialza, come ha sostenuto Casini nel discorso pronunciato alla Camera (lo trovate su Liberal). Consigliata la lettura del retroscena di Massimo Franco sul Corriere (il sì era obbligato e molto ha contato, nel vincere la resistenza di ampie sacche del Pdl e del Pd, l’attivismo del Colle) e dei commenti a firma di Geremicca su La Stampa e Giannino sul Messaggero, concordi nel sostenere che questo è il momento del coraggio: il Premier Monti ha cominciato bene, ora deve osare e rivoluzionare il nostro Paese (Luna, su Repubblica, offre a tal proposito uno spunto interessantissimo).

Dietro un sì obbligato le resistenze dei partiti e lo scudo del Colle. (Massimo Franco, Corriere della Sera)

È il primo segnale di un’Italia che si rialza. ( Pier Ferdinando Casini, Liberal)

Il Pdl rischia la deflagrazione. Silvio non blocca il fuggi fuggi. (Carmelo Lopapa, la Repubblica)

Bersani: leali fino al 2013. Casini: niente tatticismi. (Mario Ajello, il Messaggero)

Dieci buste con proiettili bloccate dalle Poste in Calabria. Destinatari Monti, Fornero, Berlusconi, Bersani e Casini. (Angelo Picariello, Avvenire)

Partiti al bivio: riforme per uscire dall’angolo. (Federico Geremicca, La Stampa)

La formica italiana e i sacrifici. (Oscar Giannino, il Messaggero)

La vera scommessa è il New Deal digitale (Riccardo Luna, Repubblica)



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