Rassegna stampa, 5 febbraio ’12
Il Premier Monti torna sulla vita interna del Governo e assicura che se anche la crisi non può ancora dirsi risolta, “le riforme audaci” fatte grazie al “disarmo tra i partiti” ci stanno conducendo sulla buona strada (leggete da Messaggero e Corriere). Da leggere, a questo proposito, anche i pezzi di Rusconi su La Stampa e Ceccarelli su Repubblica che analizzano con acume gli ultimi risvolti della strategia comunicativa di Monti e del suo governo (che ha scelto di abbandonare la retorica buonista di sinistra da una parte o quella paternalista di destra dall’altra, per abbracciare un linguaggio più schietto e chiaro: che farà pure più male, ma che di sicuro è più onesto). Spazio poi al tema caldo di questi giorni, la riforma del mondo del lavoro: il ministro Fornero ha ribadito la decisione del governo di andare avanti, anche a costo di non avere il consenso delle parti sociali, sulla strada della riforma e della flessibilità positiva (che, come ci racconta un interessantissimo pezzo sul Sole, è già una realtà tra molte aziende del nostro Paese). Tutto questo mentre Bossi torna a fare la voce grossa e sembra aver messo una pietra definitiva sul suo rapporto con Berlusconi (pur di vincere, il Senatur sacrificherà anche il partito?, si chiede Specchia su Libero).Casini incontra De Magistris. (il Sole 24 Ore)
Monti: la crisi non è risolta ma siamo sulla buona strada (Fabrizio Rizzi, Il Messaggero)
Monti: in Italia riforme audaci grazie al disarmo tra i partiti (Paolo Lepri, Corriere)
Il professore alla guerra mediatica. (Gian Enrico Rusconi, La Stampa)
Quella flessibilità che è gia nata (dal basso) (Michele Tiraboschi e Paolo Tomassetti, Sole24Ore)
Articolo 18. L’ossessione di Governo e Sindacati (Eugenio Scalfari, La Repubblica)
Rai, il governo preme e il Pdl frena. (Paolo Conti, Corriere della Sera)
Bossi attacca ancora Silvio. «Se si ritira, Lega prima al Nord». (Enrico Camanzi, QN)
Umberto pur di vincere sacrifica il partito (Francesco Specchia, Libero)
Se crolliamo sotto i fiocchi (Pierluigi Battista, Corriere)