Nave dei veleni in Calabria: emergenza nazionale
“Riceviamo e pubblichiamo”
di Domenico Zappavigna
Commentiamo tante notizie, ma i veri problemi concreti non vengono trattati.
La Calabria sta vivendo una situazione da emergenza e “noi” non ne parliamo. E’ possibile che anche i vescovi italiani lancino l’allarme sul problema Sud e noi cittadini non capiamo che c’è una vera emergenza?
Così come il terremoto in Abruzzo è stata un’emergenza nazionale, anche la Calabria vive quotidianamente un’emergenza sociale, sanitaria ed ambientale, che deve essere vista come un problema nazionale.
Risposta della redazione
Il mare della Calabria è messo a rischio dalla presenza di veleni: si tratta di alcune navi contenenti rifiuti tossici e fatte affondare dalla malavita. L’ultimo ritrovameno risale a settembre, nel mare del cosentino, e sarebbe solo una di una trentina di navi su cui si indaga.
“la nave dei veleni è arrivata sui banchi della Commissione europea con un’interrogazione dell’eurodeputato calabrese Mario Pirillo, membro della Commissione per l’ambiente e la sanità pubblica. L’iniziativa di Pirillo punta a coinvolgere Strasburgo per cercare di trovare aiuti per la Calabria. “Quel che è successo a Cetraro – dice l’europarlamentare da Strasburgo – è un fatto gravissimo che preoccupa l’intera Calabria e soprattutto il litorale tirrenico. […] Di navi come questa potrebbero essercene tante nei fondali europei”.
Le indagini proseguono, e il problema è grave sia dal punto di vista ambientale che della legalità. Ci auguriamo che lo sforzo istituzionale congiunto abbia risultati celeri e che, nel frattempo, se ne continui a parlare.
Aggiornamento del 06/10
Il tema viene ulteriormente approndito oggi da Repubblica, che parla dell’inchiesta sui giovani ammalati di tumore a Paola, nella zona in cui sono state ritrovate navi con carico di rifiuti tossici: “Su 12.590 pazienti, a Paola, la percentuale di giovani ammalati di tumore è quattro volte superore alla media nazionale. Il picco di malattie si è registrato negli ultimi dieci anni.”
Hai ragione abbiamo perso di vista le navi dei veleni,ma questo gruppo è bello propio perchè ci sono persone che ci ricordano il nostro dovere sia come appartenenti al gruppo che come cittadini.Le affermazioni del collaboratore di giustizia sono gravi e sopratutto veritiere,quindi bisogna spronare tutti ad andare avanti in queste indagini ed arrivare alle responsabilità nel meno tempo possibile.Mi auguro che l’UDC faccia sentire la sua voce come compete ad un grande partito.
Sono sicuro che l’UDC nei prossimi giorni si attiverà affinchè questo problema non passi sottobanco. Il problema è serio e potrebbe avere un impatto ambientale dannosissimo.
Speriamo che continui ad indagare con attenzione su questa vicenda. La Calabria e i Calabresi meritano giustizia. Non si può passare oltre a questi gravi episodi di illegalità, che penalizzano, ancora una volta, il Sud.
Marta
La commissione Antimafia aprirà un’inchiesta sulle navi contenenti fusti di rifiuti tossici disperse a largo del nostro Paese. Il fenomeno delle navi dei veleni inghiottite nel nulla non riguarda solo la Calabria, ma tutti i mari italiani e il Mediterraneo. In questi anni le indagini su casi analoghi si sono colpevolmente perse nel nulla, compresa quella direttamente legata all’omicidio di Ilaria Alpi. La Commissione Antimafia deve prendere in mano la situazione e fare luce su queste vicende preoccupanti, legate indiscutibilmente alla criminalità organizzata.