postato il 6 Ottobre 2011 | in "In evidenza, Spunti di riflessione"

Ricuciamo l’Italia

di Adriano Frinchi

In politica accade che ogni tanto qualche slogan venga riciclato, lo ha fatto persino il comunicatore per eccellenza Berlusconi che nel 1994 per il suo neonato movimento politico pensò al nome di una fortunata campagna elettorale democristiana: “Forza Italia!”. Più recentemente, nel 2008, Walter Veltroni ha riciclato l’obamiano “Yes, we can” con un meno altisonante “si può fare”.

Nulla di strano allora se l’associazione “Libertà e giustizia” del prof. Gustavo Zagrebelsky ha riutilizzato per la prossima manifestazione milanese una delle campagne più riuscite dell’Udc con tanto di ago e filo nel manifesto. C’è da augurarsi di non assistere alla replica del Palasharp con tanto di tredicenne imbufalito contro Berlusconi, ma di vedere finalmente una mobilitazione che, anche se non condivisibile in tutte le sue parti, possa essere un progetto, un “per” e non un semplicemente un “contro”. Dispiacerebbe vedere l’ago, che nei manifesti dell’Udc ricuciva il Paese, utilizzato per il più classico dei riti voodoo.



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