Tutti i post con tag: Berlusconi

Una casa per i moderati

postato il 15 Luglio 2012

“Riceviamo e pubblichiamo” di Francesco Scavone

I moderati sono sotto un cumulo di macerie” commentava Casini ai cronisti lo scorso maggio, venuto a conoscenza dei dati definitivi della tornata delle elezioni amministrative. Tutti ci saremmo aspettati, dopo la catastrofe, pompieri e volontari che, uniti e solidali, avessero lavorato duramente per la ricostruzione. La ricostruzione di una casa per i moderati che nel nostro Paese, soffocato da egoismi di parte e predellini, manca da tempo. I presupposti sembravano buoni: Berlusconi, principale responsabile delle tante divisioni createsi negli anni, fuori di scena; Alfano ben intenzionato a discutere di programmi e progetti, nella veste di responsabile sostenitore di Monti; la Lega disorientata tra inchieste, amnesie e tentativi di rimonte elettorali, pronta a rispolverare la veste populista e incoerentemente antiromana.

Oggi, con il senno di poi, possiamo dire che quei presupposti non solo non hanno portato a scenari migliori, ma sono addirittura peggiorati. Forse non tutti consideravano che, tra i generali consensi alla riunificazione dei moderati, stava segretamente riemergendo Berlusconi. Agli attenti osservatori non è sicuramente risultata inaspettata la notizia di qualche giorno fa della sua possibile ridiscesa in campo. E’ infatti caldeggiata e preparata da tempo, se pensiamo alle dichiarazioni e alle vesti che l’ex-premier ha indossato nei mesi passati: prima di padre nobile del Pdl, pronto a favorire da lontano il progetto del PPE italiano, poi di aspirante candidato alla Presidenza della Repubblica con l’emendamento per il semi-presidenzialismo, poi ancora di esperto statista, pronto ad accettare l’incarico di Ministro dell’Economia in un futuro governo di centro-destra.

Ed intanto il Pdl camminava spedito, mettendo in minoranza i falchi antimontiani e premiando la linea di responsabilità impersonificata dal segretario Alfano. Una linea che venne lanciata con buoni propositi nel luglio scorso, con l’elezione per acclamazione dell’ex guardasigilli alla segreteria, e fu premiata dallo stesso Berlusconi quando, poco prima delle sue dimissioni, disse: “Per la candidatura a leader del centrodestra per le prossime elezioni, Alfano è in pole position. (09/11/11)” Ma si sa, non sono questi gli atteggiamenti che piacciono al Cavaliere, sempre pronto a ritornare in prima linea, convinto di possedere un “quid” che manca ad altri, e a disattendere gli inviti lanciati ai moderati italiani.

Dobbiamo quindi proprio convincerci che quelle macerie resteranno lì? Che il progetto, seppur ambizioso, resterà intentato? Pare proprio di sì, per ora, con un Pdl in evidente sofferenza e senza ancora una direzione. Il ritorno del Cavaliere ha infatti riacceso gli animi e le polemiche, per buona parte messe a tacere, e riaperto scenari e possibilità. E’ Stracquadanio a fare il punto, non nascondendo le perplessità a riguardo: con Berlusconi candidato, o si dovrà puntare alla larga coalizione oppure ci si dovrà adeguare al grillismo, sposando battaglie antieuropeiste e antimontiane. Di fronte a dichiarazioni del genere, non resta che rimanere allibiti. Si torna a pensare al successo elettorale e non al Paese? Non si è imparato nulla dall’esperienza del Governo dei tecnici? E affiorerebbero anche dei dubbi sul reale spirito moderato della formazione di centro destra. Come può un partito che aderisce alpopolarismo europeo avanzare dubbi di tale portata sull’atteggiamento da adottare in campagna elettorale? Se così fosse, si dovrebbero fare serie riflessioni, che porterebbero alla conclusione che per molti il moderatismo è solo questione di facciata, solo una formalità da riproporre all’occorrenza.

E a Lupi, che commenta gli ultimi avvenimenti dicendo: “Bene la candidatura di Berlusconi, con lui si possono ricompattare i moderati.”, vorrei ricordare qualcosa. Quel Berlusconi è lo stesso che giorni fa indeboliva Monti, poco prima di un cruciale vertice europeo, ponendo l’attenzione su un ritorno alla lira. Quel Berlusconi è lo stesso che, pur di ritornare a giocare in attacco, archivia le primarie programmate solo un mese fa e scatena le reazioni indignate della base, come dimostrano i commenti rilasciati su diversi blog di area. Quel Berlusconi è lo stesso che, ricandidandosi, suscita preoccupazione in Europa, come espresso dal portavoce della Merkel, perché – per citare Fini – con lui ritornerebbe “il tempo di promesse solenni, di impegni disattesi dicendo poi che la responsabilità è di qualcun’altro e di palesi conflitti di interessi“.

Insomma, la situazione è complessa. E, se l’unione fa la forza, bisogna essere uniti e non lavorare per la divisione. Magari prendendo anche atto degli ostacoli che non permettono ai moderati italiani di ricompattarsi e affrontare insieme questo difficile momento per il Paese. Altrimenti, dovremo cominciare a pensare di impiegare quei pompieri e quei volontari non alla ricostruzione della casa dei moderati, bensì alla ricostruzione del Paese.

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Bentornato Silvio, i moderati stanno da un’altra parte

postato il 14 Luglio 2012

L’intervista pubblicata su ‘Il Messaggero’ di Carlo Fusi
Pier Ferdinando Casini non si tira indietro: «E’ chiaro che la ridiscesa in campo di Berlusconi non farà certo bene all’Italia. Ma ora nessuno ha più alibi». Per i moderati c’è una responsabilità in più: «Il giorno dopo le elezioni politiche l’Italia non è governabile senza una convergenza tra le grandi correnti politiche». E Monti? «Non credo che dopo il 2013 allungherà l’esercito dei senza lavoro».

Presidente, partiamo proprio da qui, dall’azione del governo Monti. Nonostante tutti gli sforzi, lo spread resta altissimo e le agenzie di rating declassano l’Italia. Cos’è che non sta funzionando?
«In mezzo alla tempesta è difficile pensare di navigare in acque placide. C’è una dinamica pesantemente inquinata dalla prevalenza di una finanziarizzazione disinvolta e spregiudicata rispetto a quello che è la produzione di beni e servizi, cioè la funzione nobile dell’imprenditoria. Dinanzi a mutamenti così forti, l’Europa si è fatta trovare impreparata. Questo perché è a metà del guado, è un continente che ha una moneta unica ma non ha condiviso le politiche economiche e fiscali. Continuare così è impossibile, siamo davanti ad un bivio storico».

Questo lo dicono tutti. Ma la soluzione qual è?
«A mio avviso la soluzione è l’Europa federale. Che significa perdere ancora parti della nostra sovranità per definire un comune destino. Devono nascere gli Stati Uniti d’Europa, e devono farlo sui principi della responsabilità e della sussidiarietà. Responsabilità vuol dire che ciascuno deve spendere meglio e meno; solidarietà significa che non si possono abbandonare i Paesi, come il nostro e la Spagna, che si trovano a pagare tassi di interesse insopportabili. Fermo restando che non ci può essere richiesta di solidarietà senza che ci sia un adeguato livello di responsabilità».

Bisogna convincere i mercati. Lo spread…
«È vero che non migliora. Ma è vero anche che non abbiamo la controprova di dove sarebbe oggi se fosse andato avanti Berlusconi con un governo screditato e che per lungo tempo ha negato la crisi. Io sono convinto che saremmo stati travolti né più né meno della Grecia. La cura che è stata intrapresa ha evitato all’Italia di entrare nel girone infernale dei Paesi a sovranità limitata».

Veramente Moody’s in quel girone ci ha già messo, declassandoci.
«Voglio dire una cosa sola: se le agenzie di rating continuano così, tra poco non le prenderà sul serio più nessuno, neanche il mercato. Sono le stesse agenzie che hanno preso topiche micidiali nella valutazione di aziende e realtà che hanno prodotto buchi stratosferici e che oggi declassano l’Italia nel momento in cui tutti gli osservatori internazionali a partire dalla Commissione europea, ci lodano per lo straordinario lavoro di risanamento che stiamo facendo. Tempo fa dissi che le agenzie di rating svolgevano un’azione criminale: non ho cambiato idea».

Dunque ancora con Monti senza se e senza ma. E’ così? [Continua a leggere]

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Moody’s sta azzerando la credibilità delle agenzie di rating

postato il 13 Luglio 2012


Moody’s sta azzerando se stessa e la credibilità delle agenzie di rating. I sacrifici enormi che stanno facendo gli italiani e i passi in avanti che il governo ha imposto al nostro Paese sono riconosciuti da tutti. Questi sono i fatti, il resto sono solo speculazioni delle agenzie di rating.

Pier Ferdinando

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