Tutti i post con tag: Berlusconi

Cinque anni dopo possiamo dirlo: avevamo ragione noi.

postato il 2 Dicembre 2011

Sono già passati cinque anni da quella splendida serata. Sono già passati cinque anni da quando l’Udc decise di smettere di essere solo un’appendice di un centrodestra ormai da archiviare e di diventare un partito maturo e autonomo. Sono già passati cinque anni: i più difficili, impegnativi, emozionanti e importanti della nostra storia. Fu il 2 dicembre 2006, infatti, che dal palco del Palasport di Palermo, Pier Ferdinando Casini prese coscienza che il suo e il nostro destino politico non potevano più rimanere legati alla vecchia, paternalistica e raffazzonata idea di politica (e di centrodestra, ça va sans dire) di Silvio Berlusconi e ammise chiaramente che la CDL aveva fallito nella stessa misura in cui stava fallendo il Centrosinistra: “la Casa delle Libertà non ha più senso. Il suo ritualismo fa parte del passato e non di una prospettiva presente”. Disertando Piazza San Giovanni, dove invece si riunì il grosso della vecchia coalizione, l’Udc scelse di dare un segnale forte: l’alternativa a Prodi e alla sua Unione non poteva più essere Berlusconi. Non ci si poteva più accontentare dell’alternanza, serviva un’alternativa. Vera.

Da lì, da quel 2 dicembre, ha avuto inizio il nostro lungo cammino, difficile e solitario ma coraggioso e coerente. E oggi possiamo dire di aver avuto ragione: del resto, il Governo Monti è la dimostrazione che quella sera eravamo riusciti a vedere lontano. Abbiamo chiesto, ai vari governi che si sono succeduti in questi ultimi anni, le celebri riforme strutturali: dopo anni di rinvii, solo Monti oggi è in grado di affrontare questioni che la politica finora non è stata in grado di risolvere. Ecco perché noi – e il Terzo Polo, che nel frattempo si è stretto intorno alle nostre intuizioni e alle nostre scelte – sosteniamo questo governo con convinzione, senza pretese personali o veti. Questo esecutivo, come abbiamo sempre sostenuto, non è e non sarà una semplice parentesi nel quadro politico italiano. Tutto cambierà: nuovi schieramenti nasceranno su nuovi valori e su nuove idee e ci lasceremo finalmente dietro questi 18 anni deludenti.

Cinque anni fa, decidemmo di scommettere tutto: la posta in gioco era alta, forse anche troppo per un partito piccolo come il nostro. Avevamo ragione noi, però. Perché saremo forse piccoli nei numeri, ma siamo grandi nel resto: a partire dal senso di militanza e di sostegno che ciascuno di noi ha sempre avuto nei confronti del partito. E quindi, cinque anni dopo, concediamoci il grado di soddisfazione che meritiamo. Avevamo ragione noi.

Giuseppe Portonera

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Rassegna stampa, 30 novembre 2011

postato il 30 Novembre 2011
Vi suggerisco di leggere l’appello che il Presidente della Consob, Giuseppe Vegas, lancia dalle colonne de ‘La Repubblica’. L’intervento di Vegas è molto serio. La Banca d’Italia dovrebbe esaminare in modo approfondito la situazione perché i criteri stabiliti dall’Autorità di vigilanza delle banche (Eba) sono discutibili e penalizzanti per le banche italiane, che non sono meno virtuose di quelle europee.
Le banche italiane hanno usato la testa in questi anni evitando di riempirsi di titoli tossici, non devono essere penalizzate.

Pier Ferdinando

Berlusconi chiama Casini e Maroni gli tende una mano (Pierre De Nolac, Italia Oggi)

Nencini: «Il Psi vuole l’alleanza con Casini» (QN)

Il ribelle del «manifesto» che seppe raccontare la sinistra. (Paolo Franchi, Corriere della Sera)

Depressione, il grande tabù svelato da Lucio Magri (Armando Massarenti, il Sole 24 Ore)

Una discussione a Carta aperta (Ernesto Galli Della Loggia, Corriere della Sera)

Vegas: allarme banche: “Non c’è più liquidità (Massimo Giannini, la Repubblica)

Il vento cambia per la casta (Marcello Sorgi, La Stampa)

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L’Udc vola nei sondaggi

postato il 28 Novembre 2011

Sembra passato un secolo da quando Silvio Berlusconi, che non aveva digerito il rifiuto dei centristi ad annullarsi nel calderone del Pdl, cercava di intimorire i dirigenti dell’Udc diffondendo sondaggi che davano il partito di Pier Ferdinando Casini sotto la fatidica soglia del 5% e quindi fuori dal Parlamento. Sappiamo tutti che le elezioni politiche del 2008 non andarono così e l’Udc, in barba al bipartitismo di Veltroni e Berlusconi, riuscì a mandare una nutrita pattuglia di deputati alla Camera e tre siciliani al Senato. Ma il 5,6% raccolto in quella tornata elettorale era destinato a crescere come le ragioni dell’Udc che giorno per giorno erano confermate dal progressivo disgregamento del duopolio politico creato da Berlusconi e Veltroni. La crescita dell’Udc in termini di voti ma soprattutto in termini di credibilità politica è stata confermata dalle elezioni europee del 2009 (6,5%) e dalle successive tornate elettorali amministrative che hanno visto l’Udc entrare in molte amministrazioni locali grazie anche ai suoi buoni e spesso determinanti risultati elettorali. Ultimamente sono i sondaggi d’opinione a premiare l’Udc: nel mese di Novembre istituti demoscopici come Lorien, EMG ed Euromedia hanno segnalato l’Unione di Centro sopra il 7%, ma il dato secondo altri istituti è destinato a salire tanto che l’istituto Demopolis fa salire l’asticella a quota 8,2% e Termometro politico per il quotidiano La Stampa segnala un clamoroso 10,4%.  Chiaramente questi sono solo sondaggi e, a differenza di altri, la dirigenza dell’Udc li ha guardati con soddisfazione ma senza fare inutili e ridicoli proclami di vittoria. I risultati confortanti di cui ci parlano i sondaggi sono il frutto di una politica di responsabilità e moderazione, che ha fatto percepire agli italiani l’Udc come il partito che ha cuore soltanto il bene dell’Italia e degli italiani, e fanno il paio con l’alto gradimento nel corpo elettole del nuovo esecutivo guidato da Mario Monti . La crescita dell’Udc e l’alta fiducia in Mario Monti sono un segno inequivocabile della volontà degli italiani di voltare pagina e di aprire una stagione dove moderazione e responsabilità siano le protagoniste, indipendentemente dagli attori politici.

Adriano Frinchi

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Pacificare l’Italia, si volta pagina

postato il 18 Novembre 2011

La dichiarazione di voto sulla fiducia al Governo Monti.


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Ed ora rassereniamo l’Italia

postato il 16 Novembre 2011

Il governo di Mario Monti ha giurato ed è ora nella pienezza delle sue funzioni. Il sentimento diffuso tra le forze politiche, ma anche in tutto il Paese è quello della fiducia, determinato anche dalla squadra che il nuovo Premier ha scelto per affrontare questi tempi difficili. Il governo Monti è composto da diciassette ministri (contro i 23 del governo Berlusconi) di altissimo livello, di cui tre donne che il nuovo Premier ha voluto in tre dicasteri chiave come l’Interno, la Giustizia e il Lavoro. Monti, che conserva per sé l’interim dell’Economia, ha scelto per il ministero dell’Interno Anna Maria Cancellieri;  il nuovo ministro della Giustizia sarà Paola Severino, mentre alla Difesa va l’ammiraglio Giampaolo Di Paola. Allo Sviluppo economico, infrastrutture e trasporti Corrado Passera, mentre Corrado Clini si occuperà del dicastero dell’Ambiente. Lavoro e welfare a Elsa Fornero, docente all’Università di Torino, tra le massime esperte italiane ed europee di welfare e previdenza. Alla Sanità Renato Balduzzi. Alla guida della Farnesina l’ambasciatore (fino a oggi a Washington) Giulio Terzi di Sant’Agata. All’Istruzione e università il rettore del Politecnico di Torino e presidente del Cnr Francesco Profumo, mentre ai Beni culturali va il prof. Lorenzo Ornaghi. Ancora, ministro con portafoglio alle Politiche agricole e Forestali Mario Catania. Cinque i ministeri senza portafoglio: Piero Giarda, delega ai Rapporti con il Parlamento; Andrea Riccardi, delega all’Integrazione e alla cooperazione; Enzo Moavaero Milanesi delega agli Affari Europei;Fabrizio Barca, delega alla Coesione territoriale; Piero Gnudi, delega al Turismo e allo Sport.Sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà. E’ una squadra promettente quella del Presidente Monti, che sicuramente metterà a punto un programma di governo che consentirà al nostro Paese di uscire dalle secche della crisi. Ma il nuovo governo ha un compito in più, forse anche più importante, che il nuovo Premier ha sottolineato nella conferenza stampa di presentazione del governo: “Spero che il mio Governo possa dare un contributo al rasserenamento e alla coesione, visto che si sta uscendo da una fase in cui ci sono state difficoltà esasperate tra le forze politiche”. Rasserenare l’Italia è il compito del governo Monti, ma anche l’augurio che di cuore tutti gli italiani fanno al nuovo Premier.

Adriano Frinchi

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