Tutti i post con tag: Berlusconi

Un Disegno Comune c’è

postato il 15 Novembre 2011

“Riceviamo e pubblichiamo” di Marta Romano

Le dimissioni di Berlusconi, ne sono convinta, hanno un enorme valore politico e storico. Non é la fine di una persona, Silvio Berlusconi, che probabilmente continuerà a fare politica, imperterrito e testardo; è, piuttosto, la fine di un sistema più vasto, quello del ‘berlusconismo’, fatto di slogan e di apparenza, più che di fatti e di riforme. E’ la fine di quel modo di intendere la politica come sola propaganda, di quell’eterna campagna elettorale e di ciò che ha portato con sé: il sistema malato del bipolarismo all’italiana, con due poli faziosi in eterna lotta tra di loro. Un sistema fallimentare, che lascia alle spalle un vuoto probabilmente incolmabile in breve tempo.
Tuttavia, é finito. E’ iniziato il ‘dopo Silvio’, si aspetta soltanto un ultimo assenso di Mario Monti e poi sarà un periodo nuovo per l’Italia.
C’è chi, forse, mi vorrà contraddire: qualcuno dirà che Berlusconi non é l’uomo sconfitto che si vuole far credere, o qualcun altro dirà che Monti non Può essere considerato il futuro dell’Italia.
Ma io dico di più: non saranno né la ‘fine politica’ di Berlusconi, né Monti in sé per sé a determinare il cambiamento dell’Italia, e la sua risalita: sarà la Speranza a determinarlo.
In queste settimane ho navigato molto nel web, ma ho fatto anche lunghe passeggiate nel mio paese: è palpabile un nuovo entusiasmo, l’aria è diventata frizzante, tutti gli italiani, dai più anziani ai più giovani, sembrano essersi risvegliati da una specie di torpore e sembrano aver ritrovato la voglia di discutere di politica. E’ tornato il dialogo, lo scontro, l’orgoglio degli italiani: c’é voglia di ricominciare.
Io stessa ho sentito rinvigorirsi quella passione politica che brucia nel petto, che spinge ad informarti, a parlare con la gente per provare a spiegare le tue idee, e per renderli partecipi della tua gioia nel fare ciò che ti piace di più: politica. Amo quest’arte così antica ma, allo stesso tempo, sono amaramente cosciente del fatto che spesso il marcio presente al suo interno mini questo fuoco, provi ad affievolirlo: tuttavia, basta un briciolo di speranza per rinforzarlo e farlo rinascere più forte. E basta ancora meno perché una ragazza di 18 anni si renda conto di essere fiduciosa nel futuro, e recuperi quella voglia di fare, di cambiare qualcosa: a volte basta cambiare uno sfondo del desktop.
Un gesto semplice, banale per molti, ma che può significare molto: oggi, ho deciso di riprendere tra le foto che avevo conservato, l’immagine di una campagna elettorale di qualche anno fa. Questo, per me, rappresenta molto: significa rendersi conto che ‘Un Disegno Comune’ esiste, ed è quello di migliorare l’Italia.
E allora, cosa aspettiamo ancora? Forza, Italia: #rimontiamo.

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Governo: priorità è l’economia, serve buon senso

postato il 14 Novembre 2011


In Parlamento possibili riforme condivise

Il governo Monti dovrà affrontare la crisi economica e dovrà far ripartire la crescita del Paese. Il resto, legge elettorale compresa, viene dopo. È il tema economico quello principale.
Da ora in avanti, sulla base del modo in cui riusciremo ad affrontare questa crisi, si determineranno possibile alleanze future. E comunque, finalmente, al centro della politica c’è cosa vogliamo fare concretamente sul piano economico e sociale, non più Berlusconi sì Berlusconi no.
Certo non è semplice, ed è vero che tra i partiti che sostengono Monti ci sono opinioni diverse, ma confido nel buon senso sul fronte del mercato del lavoro ma anche su quello fiscale. Quello della patrimoniale, ad esempio, non può diventare un tema ideologico: tutti devono contribuire in proporzione a quanto hanno, ma fare una patrimoniale escludendo il processo di riforme sarebbe una cosa sbagliata. Occorrono le riforme per la crescita, e in questo contesto si fa un invito a chi ha a dare di più.

Pier Ferdinando

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Governo: partiti a un bivio, speculare o salvare il Paese

postato il 13 Novembre 2011


Grazie a Napolitano per l’equilibrio con cui sta governando questo momento

Abbiamo espresso la nostra gratitudine a Napolitano per l’autorevolezza e l’equilibrio con cui ha governato questo complesso momento.
I partiti adesso sono a un bivio: o speculano sulla situazione per qualche tornaconto elettorale, o si assumono la responsabilità di salvare il Paese, come noi abbiamo sollecitato per primi e da soli in questo periodo.
Noi auspichiamo un impegno per sostenere un governo fino a fine legislatura, e pensiamo che tatticismi e furberie non siano ammesse.

Pier Ferdinando

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Rassegna stampa, 13 novembre ’11

postato il 13 Novembre 2011
Silvio Berlusconi si è dimesso. Dopo 18 anni, e dopo tanti falsi allarmi, è calato il sipario sulla fase politica più instabile e controversa della nostra storia recente: con il passo indietro di Berlusconi, infatti, si apre un nuovo periodo, che sarà suggellato dalla nascita del primo governo di larghe intese di questa Seconda Repubblica. Proprio in queste ore, infatti, al Quirinale si stanno svolgendo le consultazioni per la formazione del nuovo governo, al fine di poter incaricare il Sen. Mario Monti, che lo guiderà probabilmente già stasera : ecco, perché, come ci racconta Marzio Breda dal Corriere, Napolitano ha scelto di tenere queste consultazioni a tappe forzate, tutte in un unico giorno. La sfida di Monti sarà impari, e per questo avrà bisogno del sostegno di tutti, non certo di scadenze o ricatti (leggete Zingales sul Sole e Scalfari su Repubblica). Il Terzo Polo sta con lui, in modo incondizionato e sui giornali, infatti, trovate la centralità della nostra posizione e delle nostre ragioni: sono anni che invocavamo un largo governo di emergenza e vedere che ora tutti (o quasi) hanno sposato questa opzione ci permettete un sano moto di orgoglio politico. E non date credito a quanti sostengono che questo sia un abdicazione della politica o una cessione di sovranità nazionale: come infatti sostiene Casini, lo trovate sul Corsera, dei nostri problemi ci occuperemo noi (l’Italia può farcela, come spiega bene Emmot su La Stampa). Perché, ora che questa fase si è chiusa, tocca a noi aprirne una nuova, investendo sul futuro: abbiamo messo in fila alcuni bei pezzi, cartacei e non, sull’argomento (e rilanciamo lo spunto di De Martin, un ministro per il digitale sarebbe una santa cosa). Infine, leggete i pezzi che abbiamo scelto per voi per raccontare l’uscita di scena di Berlusconi. Triste, solitaria y final.

Le consultazioni per il dopo Berlusconi, la sfida di Monti.

Consultazioni a tappe forzate: Colle contro il rischio incidente (Marzio Breda, Corriere)

«Non siamo a sovranità limitata». Casini invita la Francia a occuparsi dei suoi problemi (Lorenzo Salvia, Corriere della Sera)

Pd e Terzo Polo esultano: giorno di festa, basta giochi (Nino Bertoloni Meli, Il Messaggero)

Il professore incontra Casini. Poi telefonata con Fini e Rutelli (Alberto Di Majo, Il Tempo)

Silvio chiede il voto a maggio ma il neo senatore lo gela “lo punto a finire legislatura” (Francesco Bei, La Repubblica)

Il timore leghista: nuovo asse Pdl-Udc (Sole24Ore)

Mezzo Pd insegue la via centrista. Pure Di Pietro contempla la fiducia (Ettore Maria Colombo, Il Riformista)

Bassetti: “Per Monti la sfida sarà tenere assieme il Nord con il Sud” (Alessandro Da Rold, Il Riformista)

Per Monti un mandato da curatore fallimentare (Luigi Zingales, Sole24Ore)

Un cittadino al servizio del Paese (Eugenio Scalfari, La Repubblica)

Silvio è #maipiù. Ora facciamo il futuro.

Anche i sacrifici pretendono un futuro. Ci vuole un ministro per il digitale (Juan Carlos De Martin, La Stampa)

Superare lo ‘spread’ digitale (Fabio Chiusi, Il Nichilista)

Berlusconi Presidente del Consiglio #maipiù (Arianna Ciccone, Storify)

SocialPolìtik, Twitter e Fb riscrivono la grammatica della politica (Filippo Sensi, LaLettura del Corriere)

Emmott – Perchè l’Italia può farcela (Bill Emmott, La Stampa)

Quelli che nel ’94 ci avevano creduto. Recuperare la speranza di allora (Franco Morganti, Corriere)

Così è uscito di scena. Triste, solitario y final.

Una triste uscita di scena (Michele Brambilla, La Stampa)

Ma la rivoluzione liberale è rimasta un sogno (Giuseppe Turani, QN)

Il capitale di fiducia perso in mille giorni (Pierluigi Battista, Corriere)

Due Milano a confronto (Marco Garzonio, Corriere)

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No esecutivo del ribaltone, ma responsabilità collettiva Pd-Pdl

postato il 9 Novembre 2011

L’intervista ai microfoni del Tg1

Nessuno vuole fare un governo del ribaltone: serve un governo di responsabilità collettiva perché corriamo il rischio di fare la fine della Grecia.
Per giochini politici non c’è spazio. Bisogna fare le cose vere, prendere misure impopolari, bisogna assumersi impegni anche contro interessi politici e dei partiti. Ci vuole la corresponsabilità delle forze maggiori del Pdl e del Pd. Mi auguro che Berlusconi ci rifletta e sono convinto che alla fine rifletterà sulla responsabilità che si assumerebbe se impedisse questa possibilità.

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Rassegna stampa, 9 novembre ’11

postato il 9 Novembre 2011
Siamo arrivati alla fine, dunque. Il Cavaliere, sconfitto nell’estrema prova del voto parlamentare, ha dovuto gettare la spugna e arrendersi all’evidenza. Ha promesso dimissioni, sì, ma non ora: le rassegnerà, sulla falsariga di Papandreou in Grecia, dopo l’approvazione della legge di stabilità. Dopo saranno consultazioni, il cui esito – fino a qualche ora fa – sembrava assai oscuro: ora, però, una mossa improvvisa, inaspettata (ma geniale) del Presidente della Repubblica, ne ha ribaltato le sorti. Napolitano ha infatti nominato Senatore a vita il prof. Mario Monti – ed è questa, come spiega La Repubblica sulla sua versione online – la mossa clou del Colle in questi giorni di crisi. Dai giornali cartaci, e precisamente dai retroscena di Martini su La Stampa e Lavia su Europa, leggete poi tutti i movimenti che in questi giorni ci sono stati in Parlamento attorno a Pier Ferdinando Casini, che è il vero artefice di questa vittoria. E dell’eclissi del Berlusconismo.

Mario Monti nominato senatore a vita. La mossa del Colle nei giorni della crisi (La Repubblica.it)

Il nuovo asse democristiano dietro l’eclissi del Cavaliere. (Fabio Martini, La Stampa)

II terzo polo boccia il voto anticipato. (Alberto Di Majo, Il Tempo)

Il Terzo polo: serve un governo di responsabilità nazionale. (Gianni Santamaria, Avvenire)

Pier, l’incubo dei prodiani. (Mario Lavia, Europa)

Presto un altro, vero governo (Stefano Menichini, Europa)

Il passo d’addio, un Paese da salvare. (Stefano Folli, il Sole 24 Ore)

Altri dissidenti pdl bussano al Terzo Polo. (il Messaggero)

Senato, cresce la fronda. In tanti con Pisanu per un nuovo esecutivo. (M. Antonietta Calabrò, Corriere della Sera)

Bossi gela il Cavaliere e teme l’Udc. (la Repubblica)

Casini: «Quando Pomicino dovette risarcirmi». (Pier Ferdinando Casini, il Giornale)

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