postato il 10 Febbraio 2012 | in "In evidenza, Politica, Riceviamo e pubblichiamo"

Trasformare il Partito per trasformare il Paese

“Riceviamo e pubblichiamo” di Giuseppe Portonera

Oggi Pier Ferdinando Casini è intervenuto alla Winter School organizzata dai Giovani Udc siciliani a Cefalù. Incalzato dalle domande poste da diversi ragazzi – presenti in sala o intervenuti attraverso l’account twitter dei @giovaniudc – il nostro leader si è confrontato con tutti i temi caldi del momento, dalla scelte del Governo Monti, alle liberalizzazioni e alla riforma del mercato del lavoro, passando per la necessità di immaginare la nostra società italiana (e occidentale in genere) con canoni completamente diversi da quelli attuali. “Nessuno più di noi – ha detto – è stato così determinante nel creare questo passaggio politico: per questo dobbiamo intestarcelo e non dobbiamo averne vergogna. Altro che commissariamento della politica”.  È stato un discorso importante, che ha ben rimarcato un concetto che sosteniamo ormai da tempo e che però sembra ancora non essere chiaro a tutti: quello che sta accadendo con il Governo Monti non è una fase transitoria della nostra vita politica e chi pensa che dopo la conclusione di questo “esperimento” tutto possa tornare a com’era prima, si sbaglia di grosso.

I provvedimenti su competitività e concorrenza, l’innesto di maggiore flessibilità e sicurezza nel mondo del lavoro, la riforma delle pensioni, le semplificazioni: non si tratta solo di palliativi o di interventi per tamponare e ridurre la cavalcata impazzita dello spread; sono tutte tessere di un puzzle più grande, sono tutti passi che si compiono sul cammino della modernizzazione del nostro Paese. Tanto è stato fatto – in tempi strettissimi – ma tanto c’è ancora da fare. E il nostro Partito, che da tempo – vox clamantis in deserto – sosteneva che questa fosse l’unica via percorribile, non può non essere pronto a scommetterci su tutto quello che ha. E che è. Il coraggio non ci manca: nel 2008 abbiamo sfidato, forti solo della nostra cocciuta solitudine, due giganti che promettevano di guidare l’Italia nella Terza Repubblica. Sappiamo tutti come è andata a finire: quei due giganti si sono rivelati sì enormi, ma solo in quanto a debolezze e incoerenze, e non hanno impiegato molto nel dimostrarsi insufficienti di fronte alla sfida della novità e del cambiamento. Casini oggi ha detto che finora l’Udc ha sempre “vinto” andando con chi “perdeva”: ora, però, è il momento di “vincere” sostenendo fino in fondo chi per noi ha già “vinto”. E cioè il Presidente Monti. A cui, come ha già fatto ieri Pigi Battista, chiediamo di continuare sulla sua strada di riforme dolorose, ma necessarie, perché dopo una transizione infinita, si possano finalmente fare l’Italia e gli Italiani. E per farlo, noi dobbiamo essere disposti ad un altro grande sacrificio, quello di trasformare – radicalmente – il nostro Partito. L’Udc come lo abbiamo conosciuto finora è ormai insufficiente a raccogliere il testimone del cambiamento. Casini lo ha detto senza giri di parole: “il Terzo polo è soltanto un passaggio per creare un partito che si rivolga a tutti gli italiani, moderno e non vecchio, moderato e non populista, europeo e che non coltivi fobie europee. Un partito non costruito attorno a un leader, ma frutto di un lavoro di squadra, perché una certa visione del leaderismo é superata”. Non un partitino del 7, del 10 o del 15%. Ma un partito che diventi maggioranza relativa nel Paese e che si faccia interprete dei bisogni e delle richieste della vera maggioranza (che sono solito definire come “silenziosa”) degli Italiani.

Dobbiamo far sì che la Rivoluzione Monti diventi concreta, più di quanto non lo sia già. Dobbiamo aprirci a nuovi orizzonti, a nuovi contributi, a nuovi soggetti. Dobbiamo trasformare il Partito per poi trasformare il Paese.

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Pierfrancesco Zangarelli
Pierfrancesco Zangarelli
13 anni fa

Bravo Pierferdi! «… creare un partito che si rivolga a tutti gli italiani, moderno e non vecchio, moderato e non populista, europeo e che non coltivi fobie europee. Un partito non costruito attorno a un leader, ma frutto di un lavoro di squadra, perché una certa visione del leaderismo é superata». Bravissimo! Quando cominciamo?… In Umbria, per esempio, dove il previsto congresso regionale del 4 febbraio scorso a Spoleto, al quale avresti dovuto essere presente, è stato rinviato a data da destinarsi col seguente SMS del 2 febbraio, spedito alle ore 18,19 da UDC Italia: «Si comunica che vista la complessa situazione politica umbra il congresso regionale è rinviato a data da destinarsi. Cordiali saluti. On. Antonio De Poli». Allora: quando farai finalmente seguire alle parole i fatti? Qui in Umbria – come credo tu sappia – siamo un tantinello stufi della parentesi talebana della transfuga PD Binetti, e vorremmo sceglierci autonomamente una dirigenza regionale «non costruita attorno a un leader, ma frutto di un lavoro di squadra», per dirla con parole tue! Con immutata stima. Pierfrancesco Zangarelli – Città di Castello (tessera UDC 2010/2011 n. 208658)

Nota della redazione:

Il congresso regionale dell’Umbria è stato rinviato unicamente per maltempo. I congressi si stanno celebrando regolarmente in tutta Italia, meteo permettendo. Questa l’agenzia specifica:
MALTEMPO: RINVIATO CONGRESSO REGIONALE UDC A SPOLETO

(ANSA) – SPOLETO (PERUGIA), 2 FEB – ”In considerazione della complessa situazione politica che si e’ determinata in Umbria, in particolare nella provincia di Terni, e alla luce delle avverse condizioni climatiche che potrebbero rendere difficoltosa la partecipazione di tutti i delegati, il Congresso regionale udc dell’Umbria previsto per sabato 4 febbraio a Spoleto e’ rinviato a data da destinarsi”. Lo comunica una lettera firmata dal responsabile organizzativo nazionale dell’udc Antonio De Poli, inviata nel pomeriggio di oggi – riferisce una nota dell’ufficio stampa dell’udc – ai vertici del partito umbro. (ANSA).



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