postato il 23 Novembre 2010 | in "Politica"

UDC, IDV e SEL sono incompatibili

Il Pd non può continuare a far finta di non capire che non esiste il problema di un’alleanza da Vendola a Casini, é inutile che continuino a dire che noi facciamo tatticismi, se poi é ciò che fanno loro. Io apprezzo molto Bersani e il Pd, ma il Pd deve scegliere, non può fare finta di non capire che Vendola, Di Pietro e Casini sono incompatibili se si vuole fare una cosa seria, altrimenti e’ una buffonata.

Pier Ferdinando

2 Commenti
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Gian Mauro
14 anni fa

A me pare francamente incompatibile qualsiasi alleanza che veda di mezzo il PD.
Verissimo che al suo interno resiste una porzione di cattolici, ma è altrettanto vero che le filosofie su cui si regge il PD sono largamente laiciste.
Francamente non trovo come si possa conciliare tale filosofia, fosse pure una filosofia di fondo, con le istanze della UDC che si fonda su ben altre granitiche idee.
E’ in fondo la medesima ragione per cui trovo l’idea della Gorsse Koalition e quella del Partitone di Centro assolutamente irreali. Mi danno l’idea di alleanze di voto, non certo con intenzioni di governo e nemmeno programmatiche serie.

attilio
attilio
14 anni fa

Il premier Mandrake, illusionista ed ipnotizzatore, ha finito la serie dei suoi meravigliosi esperimenti e la realtà è sotto gli occhi di tutti. Oggi è possibile il fallimento della famiglia e della nazione italiana. E’ imploso un sistema basato sulle maggioranze per vincere e non per governare; un sistema basato sull’autosufficienza del governo che preclude ogni possibilità di fare le riforme necessarie a modernizzare l’Italia. La crisi italiana è pericolosa. A questo punto l’incontro/l’armistizio tra di due partiti maggiori sarebbe necessario. La politica di un partito moderato e responsabile non può che insistere su questa linea di difesa del bene comune, se no che partito di ispirazione cristiana è. Sarebbe un fatto importante l’adesione del Pd (partito di centrosinistra) a questa linea di responsabilità nazionale per i numeri che ha e per le fasce sociali che rappresenta. La proposta acquisterebbe allora una forza dirompente. Da questa linea non possono far parte sia Di Pietro, il manettaro, sia il SEL esponente di rilievo del relativismo etico. Loro per primi non ci stanno e se ci stessero farebbero il doppio gioco, come nel 2008 fece l’on. Di Pietro con l’on. Veltroni.



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